La Nuova Sardegna

Olbia

IL CASO

Guerra delle antenne in tribunale

Guerra delle antenne in tribunale

La Vodafone ricorre al Consiglio di Stato contro il no del Comune

19 maggio 2016
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OLBIA. Il Comune tiene le antenne dritte. Soprattutto dove le antenne della telefonia vengono piazzate. E ne ordina la demolizione. L'ultimo screzio porta alle carte bollate e la controparte è un gigante della telefonia mobile: Vodafone.

L'operatore telefonico ha promosso un ricorso al Consiglio di Stato contro il Comune di Olbia e l’Arpa Sardegna per l'annullamento e/o la riforma, previa misura cautelare, dell’ordinanza del Tar del febbraio di quest’anno. Il Comune di Olbia si è costituito in giudizio. Il Tar aveva già respinto la domanda cautelare di Vodafone relativamente alla vicenda in questione. Infatti il Comune, nel luglio dell’anno scorso, aveva emanato una ordinanza di demolizione e rimissione in pristino delle opere di realizzazione di una stazione radio base in via San Simplicio.

Antenna della discordia. L'antenna di cui si discute è stata collocata in cima a un palazzo privato all'angolo con via Vittorio Veneto, provocando le proteste di vicini e condomini. Ma la valutazione del Comune si è basata sulla violazione del Piano di localizzazione degli impianti e il programma delle installazioni, così come approvato con le delibere di giunta del febbraio 2014 e aprile 2015. Secondo il Comune il posizionamento dell'antenna sarebbe tecnicamente fuori raggio di 150 metri e la sua localizzazione sarebbe stata contraria a quanto prevede il Piano.

Edifici pubblici. All'articolo 6, sotto la voce "Criteri per l'installazione degli impianti", si parla di un Piano di localizzazione che individua le aree dove privilegiare l'installazione di impianti per la telefonia mobile di uno o più gestori, fermo restando il rispetto dei limiti di campo elettromagnetico. Il posizionamento delle antenne deve rispettare criteri urbanistici e privilegiare edifici pubblici. L'antenna di via San Simplicio non rispetterebbe entrambi i canoni.

Ipotesi ferrovia. Il Comune ha convocato i rappresentanti della Vodafone per trovare una soluzione, ma ancora non c'è stata risposta. Pare che la Vodafone, attraverso i suoi legali, non si sia ancora costituita in giudizio. La richiesta è quella di sospendere l'ordinanza di demolizione, perché secondo l'operatore di telefonia mobile questa provocherebbe problemi di copertura nell'erogazione del servizio. Potrebbero essere strategie dilatorie per arrivare a un compromesso, che potrebbe prevedere l'installazione di un’antenna analoga, dopo la demolizione del manufatto esistente, da posizionarsi nell'area della stazione ferroviaria di via Vittorio Veneto.

Contratto d'affitto. Ovviamente per definire una ipotesi del genere la Vodafone dovrebbe sottoscrivere un nuovo contratto d'affitto per il suolo pubblico o privato che andrebbe ad occupare. Il precedente comunque è importante: il Comune, infatti, valuta la ricaduta sociale nella localizzazione di un impianto di stazione radio, che ricada in un condominio o comunque in una struttura privata con determinate caratteristiche, causando un impatto dal punto di vista urbanistico. La valutazione negativa e la richiesta demolizione vengono di conseguenza. (g.d.m.)

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