La Nuova Sardegna

Olbia

Chiude il servizio appartamenti disabili psichici

di Walkiria Baldinelli
Chiude il servizio appartamenti disabili psichici

Santa Teresa, il bando per la gestione è andato deserto. Pochi gli utenti e troppo alti i costi per le coop

18 giugno 2018
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SANTA TERESA. È andato deserto il bando per la gestione del servizio “Gruppi appartamento per disabili psichici e sensoriali”. Dopo 10 anni si conclude il progetto elaborato dai comuni di Santa Teresa, Palau, Arzachena, Sant’Antonio di Gallura e Golfo Aranci. Si chiude il lungo percorso per i cinque ospiti della struttura pubblica in località La Funtana. «Siamo stati costretti a chiudere, ma gli utenti non sono stati lasciati in mezzo alla strada – spiega il sindaco Stefano Pisciottu –. I servizi sociali dei comuni hanno individuato soluzioni alternative per loro e gli operatori li hanno aiutati ad affrontare il cambiamento in modo sereno». Nel 2008 i 5 comuni galluresi realizzarono il progetto con un finanziamento regionale. Prevedeva percorsi di autonomia, attraverso “l’abitare assistito”, per persone con patologie psichiatriche, in collaborazione con i Centri di salute mentale della Asl.«Un progetto all’avanguardia per il territorio, terminato il finanziamento regionale – racconta Pisciottu –, che non è stato più concesso per questo tipo di progetti, i Comuni hanno lottato per mantenerlo. È andato avanti grazie alle rette pagate dalle amministrazioni per i loro cittadini e alla disponibilità del nostro Comune, che per diversi anni si è fatto carico delle utenze della struttura, rinunciando, negli ultimi tempi, all’inserimento gratuito di due utenti. Per ridurre i costi di gestione è stata interpellata la Regione, abbiamo chiesto di evitare la sorveglianza notturna, ma l’esito è stato negativo». Per adeguarsi alla normativa sugli appalti, il Comune, proprietario della struttura, ha inserito per l'ente gestore un canone di locazione. «Valutato al minimo – dice il sindaco –. Per rendere appetibile il progetto e consentire altre entrate economiche, inoltre, è stato concesso un servizio di centro diurno». La gara tuttavia è andata deserta. «Una coop può ricavare un utile solo se vengono occupati gli 8 posti disponibili – spiega –. Nessuna ha corso il rischio, l’utenza è stabile sui 5/6 posti. Il Comune ha promosso diversi tavoli tematici con il territorio per reperire nuovi ospiti e ha inviato, ricevendo un parere positivo, il progetto all’ufficio di Piano del Plus di Olbia». Il Comune, dopo l'esito della gara, ha anche chiesto una proroga alla cooperativa uscente, in attesa di bandire nuovo appalto a condizioni più vantaggiose. «La cooperativa, già in perdita da tempo, non ha accettato – comunica il sindaco – . La struttura rimarrà vuota finché non si individuerà una diversa destinazione». Pisciottu precisa inoltre che «l’arrivo dei migranti con il progetto Sprar (il progetto di seconda accoglienza per richiedenti asilo) che avverrà fra qualche giorno non è in alcun modo collegato alla partenza degli utenti della struttura. Era già previsto che due/tre appartamenti fossero destinati a questo progetto».

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