La Nuova Sardegna

Olbia

Certificazioni false, 46 indagati dal gup

La Maddalena, rinviata l’udienza per il traffico di corsi e attestati dei marittimi

29 novembre 2019
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LA MADDALENA. Aperto e subito rinviato il processo per le certificazioni false per i marittimi a La Maddalena. Ieri mattina davanti al gup del tribunale di Tempio si decideva la sorte delle 46 persone finite nella rete dell’inchiesta condotta dagli uomini della Capitaneria di porto della Maddalena e coordinata dal procuratore Gregorio Capasso. Ieri però in udienza sono risultate irregolari quattro notifiche ad altrettanti indagati e il processo è stato rinviato al prossimo 5 marzo.

L’inchiesta è riferita a un presunto traffico di certificati falsi per i corsi di formazione professionale necessari per l’imbarco. A beneficiarne sarebbero stati marittimi in gran parte residenti alla Maddalena, ma anche a Palau, Loiri Porto San Paolo e Dorgali. Tutte persone che, secondo l’accusa, quei corsi di formazione non li avrebbero mai fatti. Secondo la Procura, al centro dell’inchiesta ci sarebbero Antonio Colantonio, 48 anni, comandante di traghetti, di Torre del Greco ma residente a Luogosanto, difeso dagli avvocati Cristina Cherchi e Giovanni Azzena, e Giovanni Ismaelito, 61 anni, anche lui di Torre del Greco (quest’ultimo ha già patteggiato con un separato procedimento). I due sono indicati come gli esecutori materiali della falsificazione dei certificati amministrativi che sarebbero stati stampati a Torre del Greco relativi a corsi di primo soccorso, antincendio e addestramento sulla sicurezza personale necessari per svolgere l’attività di navigazione. False attestazioni per corsi di formazione professionale mai seguiti che venivano rilasciate agli interessati dietro il corrispettivo di una somma di denaro (il costo varierebbe dai 1600 ai 2mila euro). Secondo le indagini, Colantonio sarebbe stato l'intermediario e il punto di collegamento fra i marittimi e il centro di produzione campano: una vera e propria stamperia allestita nell’abitazione di Ismaelito che, stando all’accusa, si occupava materialmente della produzione dei falsi sulla base dei dati anagrafici dei clienti forniti da Colantonio.

Gli altri indagati sono difesi dagli avvocati Giacomo Serra, Antonello Desini, Marco Pilia, Roberto Sirena, Pier Franco Tirotto, Luca Montella, Giuseppe Bonomo, Fabio Musilli e Pier Paolo Olivieri.

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