Olbia, Geovillage: il Comune punta sul Cipnes
di Serena Lullia
La maggioranza sollecita il Consorzio a riacquisire i beni. Le minoranze: «Impianti in comodato d’uso all’amministrazione»
29 luglio 2021
3 MINUTI DI LETTURA
OLBIA. Tutti d’accordo, o quasi, sul valore del Geovillage come patrimonio da tutelare. Il compendio di zona industriale fallito e su cui è in corso una complessa vicenda giudiziaria, interessa alla classe politica come struttura sportiva di eccellenza, ma ormai nel degrado. Diversi e inconciliabili gli strumenti di tutela pensati da maggioranza e da opposizione.
La mozione. Firmata da 10 consiglieri di Forza Italia e votata in aula da 14 «impegna il presidente del Consiglio a chiedere al Consorzio industriale, di cui il Comune è ente consorziato, di provvedere con sollecitudine a dare corso al procedimento di riacquisizione del complesso sportivo-ricettivo». In sintesi il compito del presidente Gianpiero Mura è invitare il Cipnes a mettere il turbo all’iter che l’ente di Cala Saccaia ha già avviato. «Come maggioranza presentiamo la necessità di riappropriarsi del complesso sportivo ricettivo – sono le parole del capogruppo Maria Antonietta Cossu –. Mi piace sottolineare che in questo periodo estivo molti bambini usufruivano di quegli spazi per i campi scuola. Non avendoli a disposizione quest’anno si sono dovuti organizzare in altro modo. Abbiamo pensato di accogliere le istanze sollevate dalla cittadinanza intera e non solo di Olbia perché quella struttura assume una importanza rilevante per tutto il territorio».
La controproposta. Il capogruppo della Coalizione civica, Rino Piccinnu, propone un piano B che però non fa breccia nella maggioranza. «L’intento comune non può che essere salvaguardare il complesso sportivo, perché quello era un polmone importante per tutte le associazioni di Olbia. Ma il mezzo che vuole usare la maggioranza è a nostro avviso sbagliato. L’esproprio in favore del Cipnes è una procedura lunga e non immediata, tra l’altro già avviata e la cui conclusione potrebbe richiedere anni. Ciò che proponiamo noi, invece, è che l’amministrazione comunale richieda alla curatela fallimentare di concederle in comodato d’uso gratuito le strutture sportive. In cambio manteniamo gli impianti sportivi efficienti, garantiamo una minima manutenzione delle aree verdi mettendole anche al sicuro da incendi, assicuriamo un servizio di guardiania, e li affidiamo, ovviamente in trasparenza con un bando pubblico, alle società sportive, così da riprendere le tante attività che da sempre il Geovillage ha garantito in questi anni. La soluzione della maggioranza inserita nella mozione si configura come una turbativa d’asta».
Mediazione impossibile. L’opposizione dichiara di essere pronta a formulare insieme alla maggioranza una mozione ex novo che contempli le ragioni di entrambi gli schieramenti. La mediazione risulta impossibile. La minoranza la momento del voto abbandona l’aula. «Una mozione anomala, arrivata in Consiglio prima dei 15 giorni dalla presentazione come stabilito dal regolamento e con un iter rapido mai concesso ad altre mozioni. Che impegna il presidente del Consigli, non il sindaco o la giunta, che stranamente scompaiono da un tema così importante. E che si configura come una interferenza ai danni di chi potrebbe essere interessato all’eventuale acquisizione del bene». Tutta in difesa la posizione della maggioranza attraverso il presidente Mura. «In questa aula siamo nella condizione di votare a favore o contro. Nessuno al di fuori di queste mura può forzarci, non ci saranno conseguenze per nessuno. L’interesse che emerge dalla mozione è prettamente incentrato sull’interesse pubblico. La riacquisizione del bene da parte del Cipnes, che è cosa diversa dall’esproprio, è una norma precisa che il Cipnes deve seguire. La nostra volontà è rappresentare al Consorzio l’opportunità di procedere con sollecitudine».
La mozione. Firmata da 10 consiglieri di Forza Italia e votata in aula da 14 «impegna il presidente del Consiglio a chiedere al Consorzio industriale, di cui il Comune è ente consorziato, di provvedere con sollecitudine a dare corso al procedimento di riacquisizione del complesso sportivo-ricettivo». In sintesi il compito del presidente Gianpiero Mura è invitare il Cipnes a mettere il turbo all’iter che l’ente di Cala Saccaia ha già avviato. «Come maggioranza presentiamo la necessità di riappropriarsi del complesso sportivo ricettivo – sono le parole del capogruppo Maria Antonietta Cossu –. Mi piace sottolineare che in questo periodo estivo molti bambini usufruivano di quegli spazi per i campi scuola. Non avendoli a disposizione quest’anno si sono dovuti organizzare in altro modo. Abbiamo pensato di accogliere le istanze sollevate dalla cittadinanza intera e non solo di Olbia perché quella struttura assume una importanza rilevante per tutto il territorio».
La controproposta. Il capogruppo della Coalizione civica, Rino Piccinnu, propone un piano B che però non fa breccia nella maggioranza. «L’intento comune non può che essere salvaguardare il complesso sportivo, perché quello era un polmone importante per tutte le associazioni di Olbia. Ma il mezzo che vuole usare la maggioranza è a nostro avviso sbagliato. L’esproprio in favore del Cipnes è una procedura lunga e non immediata, tra l’altro già avviata e la cui conclusione potrebbe richiedere anni. Ciò che proponiamo noi, invece, è che l’amministrazione comunale richieda alla curatela fallimentare di concederle in comodato d’uso gratuito le strutture sportive. In cambio manteniamo gli impianti sportivi efficienti, garantiamo una minima manutenzione delle aree verdi mettendole anche al sicuro da incendi, assicuriamo un servizio di guardiania, e li affidiamo, ovviamente in trasparenza con un bando pubblico, alle società sportive, così da riprendere le tante attività che da sempre il Geovillage ha garantito in questi anni. La soluzione della maggioranza inserita nella mozione si configura come una turbativa d’asta».
Mediazione impossibile. L’opposizione dichiara di essere pronta a formulare insieme alla maggioranza una mozione ex novo che contempli le ragioni di entrambi gli schieramenti. La mediazione risulta impossibile. La minoranza la momento del voto abbandona l’aula. «Una mozione anomala, arrivata in Consiglio prima dei 15 giorni dalla presentazione come stabilito dal regolamento e con un iter rapido mai concesso ad altre mozioni. Che impegna il presidente del Consigli, non il sindaco o la giunta, che stranamente scompaiono da un tema così importante. E che si configura come una interferenza ai danni di chi potrebbe essere interessato all’eventuale acquisizione del bene». Tutta in difesa la posizione della maggioranza attraverso il presidente Mura. «In questa aula siamo nella condizione di votare a favore o contro. Nessuno al di fuori di queste mura può forzarci, non ci saranno conseguenze per nessuno. L’interesse che emerge dalla mozione è prettamente incentrato sull’interesse pubblico. La riacquisizione del bene da parte del Cipnes, che è cosa diversa dall’esproprio, è una norma precisa che il Cipnes deve seguire. La nostra volontà è rappresentare al Consorzio l’opportunità di procedere con sollecitudine».