La Nuova Sardegna

Olbia

La vittima di usura al processo: «Non ricordo, ho fatto sedute di ipnosi»

di Tiziana Simula
La vittima di usura al processo: «Non ricordo, ho fatto sedute di ipnosi»

Al processo per usura ed estorsione l’accusatore afferma di aver rimosso i fatti. Imputati Umberto e Marco Galizia di Pozzuoli, e l’olbiese Guglielmo Coronas  

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OLBIA. «Non so, non ricordo, non posso confermare tutto quello che ho detto nella querela, sono passati quasi dieci anni. Stavo male e mi sono sottoposto a terapia ipnotica per rimuovere quei ricordi e molte cose non le ricordo più, le ho rimosse». Ha spiegato così al collegio dei giudici e al pubblico ministero Claudia Manconi che gli rivolgeva le domande, i suoi continui vuoti di memoria, l’imprenditore F.D., presunta vittima di usura ed estorsione che vede sotto accusa i fratelli Umberto e Marco Galizia, di Pozzuoli e Guglielmo Coronas, di Olbia.

Stando alle contestazioni della Procura, Umberto Galizia avrebbe prestato dei soldi, 130mila euro, all’imprenditore che versava in gravi difficoltà economiche, applicando tassi usurari. La presunta vittima, stando sempre alle accuse, sarebbe stata minacciata più volte anche di morte dai fratelli Galizia e da Coronas che svolgeva un ruolo da intermediario, perché restituisse i soldi, pretendendo da lui ulteriori 170mila euro per interessi.

Ieri D., che aveva presentato querela nel 2013, è stato sentito in aula dove avrebbe dovuto raccontare l’episodio di cui era rimasto vittima. Ma all’ennesimo non ricordo e di fronte alla spiegazione di aver rimosso quei fatti essendosi sottoposto a terapia ipnotica, il pubblico ministero ha chiesto al collegio dei giudici, presieduto da Camilla Tesi, che venisse interrotto l’esame del testimone e che venissero svolti degli accertamenti per appurare la natura del trattamento a cui D. si era sottoposto per verificare la sua capacità o meno di testimoniare. Richiesta condivisa dai difensori degli imputati, gli avvocati Angelo Merlini, Antonio Di Marco e Riccardo Polidoro, che hanno chiesto che venga fatto un accertamento medico per stabilire lo stato di salute reale del testimone.

A conclusione della camera di consiglio, il collegio ha deciso di interrompere l’esame di D. che, nella prossima udienza, dovrà produrre la documentazione che attesti di essersi sottoposto a sedute di ipnosi e il tribunale farà gli accertamenti del caso.

L’udienza è proseguita con l’esame dell’altro testimone, il quale ha riferito di aver accompagnato D. a Pozzuoli per consegnare una somma di denaro a Galizia, ma anche il suo racconto è stato vago, senza riuscire a definire in maniera chiara i contorni della vicenda.

Il processo proseguirà il 22 giugno.
 

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