La Nuova Sardegna

Olbia

Il delitto

Omicidio di Arzachena, Giovanni Fresi colpito più volte alla testa dal figlio


	Giovanni Fresi l'orafo di 58 anni ucciso dal figlio Michele ad Arzachena 
Giovanni Fresi l'orafo di 58 anni ucciso dal figlio Michele ad Arzachena 

Le prime indiscrezioni sui risultati dell’autopsia: l’orefice ha ricevuto diverse bastonate al cranio

04 gennaio 2024
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Arzachena Giovanni Fresi, l’orefice ucciso a bastonate dal figlio Michele, è stato colpito più volte alla testa. Sono queste le primissime indiscrezioni che trapelano dell’autopsia eseguita nella mattina di oggi, 4 gennaio, all’istituto di medicina legale di Sassari. Il consulente tecnico nominato dalla Procura ha sessanta giorni di tempo per fornire una dettagliata relazione.

Giovanni Fresi sarebbe stato aggredito improvvisamente dal figlio che lo avrebbe colpito col bastone in legno, mentre era al cellulare con la sua compagna. È lei l’ultima persona ad averlo sentito dopo che l’orafo era andato a recuperare suo figlio per strada per riportarlo a casa. La donna è stata sentita dagli inquirenti subito dopo i fatti. 

Dal 28 dicembre Michele Fresi si trova rinchiuso in una cella nel carcere di Bancali. Davanti al giudice ha ammesso di aver assunto dosi massicce di stupefacenti, quella sera: dieci dosi di Lsd e, poi, un grammo di cocaina. E di essere stato in preda alle allucinazioni: vedeva alieni dappertutto e si difendeva dalla loro aggressione. E ha detto di non ricordare di aver ucciso il padre.

Michele Fresi è accusato di omicidio aggravato (per aver ucciso suo padre), resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate dall’uso di un’arma. Nel suo delirio, mentre cercava, secondo il suo racconto, di difendersi dall’aggressione degli alieni, il 27enne, oltre a colpire a morte con una mazza suo padre, ha fratturato la mandibola a una sua amica con la quale aveva assunto droga e ferito due carabinieri che cercavano di fermarlo.

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