La Nuova Sardegna

Olbia

Il caso

Spariti i gestori del canile, i dipendenti senza stipendio accudiscono i cani a casa. Interviene il sindaco

di Giuseppe Pulina
Spariti i gestori del canile, i dipendenti senza stipendio accudiscono i cani a casa. Interviene il sindaco

Gianni Addis: «Risoluzione del contratto in caso di mancanze e inadempimenti»

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Tempio Rabbia e indignazione, ma non tanta sorpresa. Questa è stata la reazione di molti cittadini di fronte alla notizia delle condizioni in cui si trova il canile comunale di Padulo, gestito attualmente da due operatori che, tra mille difficoltà, si stanno prendendo ancora cura dei cani ospitati nella struttura. Inaugurato poco più di un anno fa, il canile di Padulo è stato fatto oggetto di diverse segnalazioni negli ultimi mesi. L’ultima riguarda la mancanza di notizie da parte dei gestori della struttura. Il caso non può naturalmente non coinvolgere l’amministrazione in carica, essendo “La casa di Morgana” (questo è il nome del canile) di proprietà comunale. Secondo il sindaco Gianni Addis e l’assessore che più di tutti si è occupato della questione, Francesco Quargenti, non ci sarebbe comunque di che preoccuparsi.

«Vogliamo tranquillizzare i dipendenti – si legge in una nota di sindaco e assessore – e tutta la cittadinanza sulla vicenda del canile comunale garantendo l’immediato intervento dell’amministrazione per fa luce su quanto denunciato dai dipendenti. In questo senso, l’assessore competente ha prontamente incontrato i responsabili degli uffici comunali per fare il punto della situazione dando loro mandato di verificare eventuali irregolarità o violazioni di legge e del contratto di concessione in essere con la società che gestisce il canile, e, qualora venissero riscontrate mancanze e inadempimenti, di adottare ogni atto utile compresa la revoca della concessione o la risoluzione del contratto».

A preoccupare non sono però solo gli aspetti formali della vicenda, che potrebbero avere sviluppi non ancora prevedibili. C’è chi si preoccupa per le condizioni dei cani, diverse decine, e per quello che potrà loro accadere. Ma anche su questo punto sindaco e assessore si dicono fiduciosi, assicurando che non corrisponde al vero la notizia che, stando alle norme vigenti, il canile non potrebbe più operare. «Quanto al benessere degli animali che sta a cuore a tutti noi, è doveroso far sapere che, superate le problematiche di sovraffollamento dello scorso autunno, risolte a seguito dell’intervento congiunto di Comune, Asl, altre forze pubbliche e associazioni di volontariato che avevano segnalato il problema, oggi non si registra alcuna criticità. I diversi sopralluoghi fatti sia dal Comune che da Asl e dai Noe non hanno riscontrato alcuna situazione di maltrattamenti. Attualmente la situazione è questa: il canile rifugio, destinato al ricovero a lungo termine dei cani in attesa di adozione, è regolarmente aperto e ospita una ventina di cani in condizioni confortevoli e adeguate, mentre risulta chiuso il canile sanitario chirurgico per disposizione dell’Asl da cui dipendono il servizio e il controllo. Questo vuol dire che finché questa attività del canile sanitario non sarà riaperta, nella struttura non si potranno fare interventi come per esempio la sterilizzazione, ma il resto dei servizi sì, compresa l’osservazione sanitaria e l’accoglienza di altri cani abbandonati o smarriti oltre quelli che già ospita».

L’assenza di un supporto sanitario in loco è un problema non da poco, reso meno gravoso grazie a un accordo con una struttura di Arzachena che, sotto la supervisione dell’Asl, garantisce comunque che siano effettuate regolarmente le sterilizzazioni. Che il caso del canile di Padulo stia preoccupando il Comune s’intuisce anche dalle parole di Addis, che tiene a sottolineare l’impegno degli amministratori: «Stiamo continuamente monitorando da alcuni mesi la situazione, e stiamo anche valutando la possibile revoca della concessione, che deve però avvenire a seguito di contestazioni puntuali su inadempimenti da parte del gestore».

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