A Calangianus due medici di base vanno in pensione: il sindaco lancia l’allarme
Giomartino Loddo, costretto a lasciare il camice per motivi di salute, prova a stemperare paure e preoccupazioni
Calangianus Giomartino Loddo, già sindaco del paese, sta per lasciare il suo servizio di medico di base. La notizia preoccupa non poco i suoi assistiti perché, con la situazione di crisi che attraversa la sanità, c’è poco da stare sereni. Il sindaco Fabio Albieri si fa portavoce delle preoccupazioni dei cittadini pazienti del medico, apprezzato per disponibilità e professionalità. «Il dottor Loddo – dice il sindaco al commissario della Asl Gallura, Ottaviano Contu, al direttore generale di Ares Giuseppe Pintor e all’assessore regionale alla Sanità Armando Bartolazzi – opera da molti decenni nel territorio comunale in qualità di medico di medicina generale, e cesserà le proprie funzioni dal mese di giugno. In considerazione del fatto che il professionista è massimalista, per il numero massimo di pazienti, quasi tutti residenti nel Comune, si evidenzia che l’assenza determinerebbe gravi disagi ai cittadini».
«Consapevole dei numerosi problemi che il sistema sanitario regionale affronta – prosegue Albieri – per la designazione dei medici di medicina di base, si chiede quali iniziative stiano portando avanti per la sostituzione in tempi celeri. Constato che la notizia della cessazione di attività sta creando forte preoccupazione tra i cittadini, in quanto consapevoli di perdere in ambito locale un riferimento importante per i problemi sanitari». Da parte sua è lo stesso Giomartino Loddo a stemperare paure e preoccupazioni per il futuro dei suoi assistiti e senza alcuna polemica spiega: «Vado in pensione obbligato da motivi di salute più che per sopraggiunti limiti di età , alla Asl ho dato la mia disponibilità a collaborare per evitare alcun disservizio. Con me va in pensione anche la dottoressa Franca Tusacciu. So per certo che la Asl si sta organizzando e sicuramente non ci saranno difficoltà al passaggio di consegne. Calangianus è una sede ambita per cui non sarà difficile assegnare la sede carente, per quello che posso fare, lo sto già facendo e non credo sia utile da parte di chiunque sollevare allarmismi a volte infondati. Lasciamo fare alla direzione sanitaria che ha le competenze e l’autorevolezza per garantire il ricambio generazionale anche in questo periodo dove la sanità territoriale soffre per la carenza di professionisti».
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