La Nuova Sardegna

Olbia

La commemorazione

Curragghja, il dolore non si spegne: ricordate le nove vittime del rogo

di Giuseppe Pulina
Curragghja, il dolore non si spegne: ricordate le nove vittime del rogo

La cerimonia a Tempio 42 anni dopo la tragedia del fuoco. Il racconto dei sopravvissuti

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Tempio Non c’è a Tempio un 28 luglio uguale agli altri. Il ricordo del rogo che, sulla collina di Curragghja, causò 42 anni fa la morte di nove persone continua a vivere, provocando ogni volta la stessa emozione. Come se quel giorno dovesse ripetersi e suscitare nuove emozioni. È dolore che viene rievocato, chiamato in causa, è lutto che non vuole essere rimosso e che nemmeno si vuole retoricamente ostentare. E così, anche ieri, sono stati più volte ripetuti i nomi dei nove caduti di Curragghja. Nomi incisi sulle lapidi dei due monumenti eretti nel cimitero comunale e tra i nuovi alberi che hanno restituito pace a Curragghja: Diego Falchi, Tonuccio Fara, Mario Ghisu, Luigi Maisto, Silvestro Manconi, Tonino Manconi, Claudio Migali, Salvatore Pala e Nino Visicale. Il pensiero dei presenti si è rivolto anche all'ultimo grande incendio che ha devastato la costa di Villasimius e che ieri non ha risparmiato Orosei, provocando le solite scene di rabbia e incredulità.

Organizzata dal Comune, in collaborazione con Anfor Sardegna, la commemorazione della tragedia ha avuto inizio sin dalla mattina con la cerimonia di consegna della tessera di socio onorario dell’Associazione Nazionale Forestali ai cinque superstiti miracolosamente scampati al rogo: Antonello Azara, Antonello Forteleoni, Mario Marchesi, Gianni Mario Mazza e Giuseppe Sotgiu. Testimoni di quell’incendio infernale spesso chiamati “sopravvissuti” o “superstiti”, ma anche “reduci”, perché, in effetti, il loro è stato un ritorno alla vita. «Parlarne è sempre difficile – ha dichiarato Giuseppe Sotgiu – ma ogni volta che servirà farlo, io ci sarò». Le voci di Sotgiu e di altri testimoni, diretti e indiretti, sono state raccolte in un cortometraggio della blogger Licia Azara proiettato alla fine del primo momento celebrativo della mattina. Questo ha visto la partecipazione dei vertici di Anfor Sardegna (Salvatore Scriva, Tonino Sanna e il presidente regionale, Pierino Daveri) e degli amministratori della città. «Quella che si prova in queste circostanze – ha detto il sindaco Gianni Addis – è ogni volta l’emozione di un ricordo che è sempre particolarmente toccante». Così è stato anche per i momenti celebrativi del pomeriggio con la doppia deposizione di una corona prima ai piedi del monumento cimiteriale e poi, dopo la messa presieduta dal vescovo Roberto Fornaciari, a Curragghja, luogo della tragedia.

Alla commemorazione hanno partecipato anche sindaci e amministratori di Flussio, Magomadas, Sagama, Suni, Tinnura, Tresnuraghes, Comuni del Montiferru e della Planargia che nel 2021 hanno conosciuto la piaga degli incendi. Alla solennità delle commemorazioni ha contribuito la presenza della prefetta di Sassari, Grazia La Fauci, di autorità regionali civili e militari, e diversi sindaci del territorio. In tanti, anche nei discorsi della mattina, hanno ricordato la figura di Vanni Bisson – “un eroe”, come l’ha definito la figlia Valeria – la cui vita venne duramente segnata dalle ferite riportate a Curragghja, a poche centinaia di metri da Rinaggiu, dove, all’interno del parco inclusivo, ha avuto termine la giornata, con il concerto tributo organizzato dal coro “Gabriel”, esibitosi insieme ai cori di Bonarcado, Cuglieri, Santu Lussurgiu, Scano di Montiferro, Senaghe e Sennariolo.

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