Olbia, i cittadini alle prese con il caos rifiuti: «Nuovi orari difficili da rispettare»
Critiche dopo l’ordinanza del sindaco. Il Pd: «La responsabilità è del Comune»
Olbia Mastello e orologio. La città alla prova della nuova ordinanza tra abitudini da rivedere e un mucchio di perplessità. I nuovi orari di esposizione dei contenitori della raccolta differenziata sono la prima mossa di una amministrazione alle prese con una emergenza senza precedenti. Il sindaco Settimo Nizzi ha spiegato che l’obiettivo è quello di ridurre sia l’impatto dei bidoni lungo le strade che il traffico dei mezzi pesanti nelle ore diurne. Soluzione che però non convince proprio tutti. Anzi. A finire nel mirino delle proteste sono le fasce orarie introdotte, considerate molto difficili da rispettare. Un tema – quello dei rifiuti – che diventa sempre più terreno di scontro anche politico, con il Pd che va all’attacco della maggioranza chiedendo al sindaco Nizzi di mettere in campo altre soluzioni.
L’emergenza. La situazione è nota. Il Comune si è trovato costretto a contrastare una emergenza fatta di discariche abusive, ritiri mancati e cumuli di rifiuti lungo le strade. Diverse le cause. Inciviltà e affitti in nero a parte, a pesare sono un appalto (del 2023) che non ha tenuto conto della crescita delle presenze turistiche e una società, la De Vizia, in palese affanno dal punto di vista del personale. Per questo la giunta è corsa ai ripari rivedendo il progetto iniziale e intensificando i controlli, dovendo però ritoccare verso l’alto la Tari per fronteggiare l’aumento dei costi. E in attesa della distribuzione dei nuovi mastelli a settembre, dal primo agosto la giunta ha introdotto il passaggio notturno dei mezzi De Vizia e quindi modificato gli orari di esposizione dei contenitori. La città è suddivisa in zone e a mandare su tutte le furie i cittadini sono alcune delle fasce orarie individuate. I mastelli di vetro e lattine delle utenze domestiche, per esempio, devono essere esposti dalle 6.30 alle 7. Nel centro storico, gli altri contenitori devono essere lasciati fuori dal portone dalle 22 alle 2.30 e nel resto della città dalle 21 alle 21.30. Orari ancor più differenziati per le utenze non domestiche. «Io sono un pensionato e posso anche alzarmi alle 6 – commenta Fulvio D’Anna, presidente del comitato di quartiere di viale Aldo Moro –. Ma chi lavora e ha altre esigenze, come dovrebbe comportarsi? Stesso discorso per la sera. Non tutti possono trovarsi a casa a quell’ora. Da parte del Comune è mancata la comunicazione. Avrebbero dovuto organizzare degli incontri informativi. Ci sono molti anziani, così come i turisti, che non sanno ancora come muoversi».
Il Pd. È da tempo che i dem sono sul piede di guerra. Nei giorni scorsi hanno anche organizzato una assemblea per contestare l’aumento della Tari. «Sapevamo che sarebbe stato introdotto il servizio notturno – dice Ivana Russu, capogruppo in consiglio comunale –. Questo va anche bene, ma il problema è a monte. L’appalto è stato modificato e questo richiede un numero maggiore di maestranze che, però, la De Vizia non riesce a trovare. La società, inoltre, ultimamente è stata più volte attaccata dal sindaco, ma non dimentichiamo che le linee guida, attraverso un appalto evidentemente sbagliato, le ha date il Comune. Insomma, la giunta ha grosse responsabilità. Giustamente i cittadini sono esasperati e, secondo noi, il sindaco dovrebbe mettere in campo due soluzioni urgenti: ripristinare gli ecobox nei quartieri, per permettere alle persone di conferire i rifiuti non ritirati, e sospendere l’aumento Tari fino alla messa a regime della revisione del progetto».