Estate cafona e ormeggio selvaggio: giro di vite nel mare di Tavolara
Tutti i provvedimenti della Direzione marittima e dell’Area marina protetta
Olbia Giro di vite contro i protagonisti dell’estate cafona, l’ormeggio selvaggio e la pesca sportiva in aree sensibili. L’Area marina protetta di Tavolara si conferma un modello di tutela ambientale, attenta alla salvaguardia di un ecosistema delicato, messo a rischio dall’assalto di imbarcazioni e turisti. Arriva così un’ordinanza urgente della Capitaneria di porto di Olbia, firmata da Gianluca D’Agostino, direttore marittimo del nord Sardegna, per l’interdizione assoluta, con divieto di ormeggio e pesca, nell’area del canale che collega le isole di Tavolara e Molara. Una tutela assoluta che nasce dall’esigenza di preservare la specie “Savalia savaglia”, inclusa tra quelle di interesse comunitario, la cui conservazione richiede misure specifiche di tutela.
La pianta. Si tratta di una pianta nota anche come “falso corallo nero”, una gorgonia bentonica di acque profonde, a crescita lentissima, con struttura calcarea e rivestimento di tessuti viventi, particolarmente sensibile a disturbi meccanici e a variazioni ambientali, nonché indicata come specie protetta dalla Direttiva Habitat dell’Ue. Gli ultimi riscontri subacquei hanno accertato che circa il 60 per cento di questo organismo vulnerabile e prezioso per l’ecosistema marino è stato distrutto da ormeggio e pesca sportiva, per l’uso di palangari, lenze da fondo e nasse. Il provvedimento ha validità immediata, anche se verrà concesso un periodo di tolleranza per informare gli utenti, e resterà in vigore fino a fine ottobre.
I cafoni. Ma non è l’unico provvedimento per salvaguardare l’area marina protetta, perché la Direzione marittima del nord Sardegna ha annunciato una stretta anche per i rappresentanti dell’estate cafona. «Stiamo lavorando a un’ordinanza per limitare gli schiamazzi e i rumori sulle imbarcazioni alla fonda, vorremmo pubblicizzare il più possibile questa misura e portare questo messaggio a chi usufruisce di un ecosistema così fragile – ha spiegato il capitano di vascello D’Agostino –. Parliamo di un lavoro che prevede anche per il futuro una gestione regolamentata delle unità navali alla fonda a Tavolara, dal posizionamento di nuovi campi boa allo stazionamento dinamico, che evita l’ormeggio con le ancore sui fondali». «L’ordinanza consente di essere tempestivi, vietando pesca e ancoraggio per la tutela della specie protetta, ma lavoriamo a una modifica successiva della zonizzazione dell’Amp, con specifiche linee programmatiche per i prossimi anni e una road map a tutela e valorizzazione dell’ambiente marino» ha confermato Francesco Lai, presidente dell’Amp di Tavolara e sindaco di Loiri Porto San Paolo. Lui e D’Agostino hanno citato lo studio condotto da Direzione marittima e Cipnes Gallura che, dal primo al 23 luglio, ha stimato il passaggio nelle acque della Gallura di 1.358 superyacht oltre i 24 metri, contro i 1.101 nello stesso periodo del 2024, con un incremento del 23 per cento, con una parte importante del traffico concentrata proprio nelle acque di Tavolara. «Il proliferare di queste imbarcazioni, che superano anche i 100 metri, se da una parte rappresenta un’ottima notizia per l’economia del territorio, dall’altra incide negativamente sull’ambiente e i fondali – ha spiegato Lai –. Nel futuro andranno previste boe speciali per i super yacht, identificando poi specifiche aree destinate all’ancoraggio e soluzioni per lo stazionamento dinamico delle imbarcazioni, senza l’ancoraggio». Qualche giorno sarà concesso per informare gli utenti, poi scatterà la “tolleranza zero”, con vigilanza e controlli anche nelle ore notturne.