La Nuova Sardegna

Olbia

L’impianto

Olbia, numeri record in discarica: pesa l’impatto degli affitti brevi

di Giandomenico Mele
L'ingresso dello smaltimento dei rifiuti del Nord Est Sardegna
L'ingresso dello smaltimento dei rifiuti del Nord Est Sardegna

L’emergenza in città confermata dai dati: a Ferragosto più 7% rispetto al 2024

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Olbia L’emergenza rifiuti a Olbia è confermata anche dai numeri. Ma è l’intera Gallura a risentire di un aumento esponenziale dei rifiuti conferiti in discarica. Il boom di spazzatura smaltita la settimana di Ferragosto sta lì a confermarlo. I dati che attestano un fenomeno che sembra inarrestabile arrivano dall’impianto di Spiritu Santu, gestito dal Cipnes Gallura. Nella settimana dall’11 al 17 agosto sono state trattate 2.123 tonnellate di rifiuti, in crescita rispetto alle 1.984 tonnellate registrate nello stesso periodo del 2024. L’incremento è pari al 7%.

«L’aumento dei volumi trattati riflette la maggiore pressione turistica sulla Gallura durante la settimana di Ferragosto, con i flussi dei visitatori che si sommano alla popolazione residente nei principali Comuni conferenti: Olbia, Arzachena, La Maddalena, Loiri Porto San Paolo, Golfo Aranci, Budoni, San Teodoro e Palau» spiega una nota del Cipnes. L’impianto di Spiritu Santu si conferma, secondo le valutazioni Cipnes, un’infrastruttura chiave per l’economia circolare del nord Sardegna. Oltre al recupero di materia, lo stabilimento produce energia da biogas e, con il futuro biodigestore anaerobico, fornirà biometano al distretto produttivo di Olbia. La tendenza di aumento dei rifiuti, dunque, va in continuità, dal momento che lo stesso Cipnes aveva comunicato che nei primi 15 giorni di giugno l’impianto aveva registrato un record nella sua storia: 3.200 tonnellate in ingresso, tra secco e umido, contro le 2.550 tonnellate dello stesso periodo del 2024 (più 25%).

I rifiuti arrivano, per la gran parte, da Comuni della Gallura a forte connotazione turistica e dalle loro attività turistiche. Mole che testimonia, quindi, un impatto antropico che va ben al di là dei dati ufficiali. In base agli ultimi dati Istat del 2025, infatti, si registrano 61.658 residenti a Olbia, 13.451 ad Arzachena e 5.164 a San Teodoro. Secondo un’elaborazione della comunicazione e del centro studi di UniOlbia, sempre su dati Istat, nel giugno 2024 si sono registrate 170mila presenze turistiche ufficiali a Olbia, 200mila ad Arzachena e 150mila a San Teodoro. Ma sono dati parziali, perché solo il 50% delle strutture ricettive comunica i dati all’Istat, e le presenze nelle seconde case non vengono conteggiate. Le seconde case sono numerosissime: Olbia ne conta 14.500, Arzachena 9.500 e San Teodoro 9.300. È dunque ragionevole stimare che le presenze reali siano state almeno il doppio di quelle rilevate.

Una mole di rifiuti che impone anche l’ammodernamento di Spiritu Santu. Gli interventi infrastrutturali programmati riguardano quelli dedicati al revamping dell’impianto di compostaggio, con una ristrutturazione finanziata dalla Regione, per un importo di 3,8 milioni di euro, insieme a quelli per i lavori di ampliamento della discarica consortile, per un importo di 3,3 milioni. L’impatto dei rifiuti a Olbia, che porterà a un contestato aumento della Tari tra il 15 e 17%, va probabilmente recapitato agli indirizzi dei tanti immobili destinati ad affitti brevi, che incidono in maniera rilevante sull’au mento della produzione dei rifiuti. Locazioni di tipo turistico sulle quali si sta cercando di fare maggior trasparenza possibile, in modo che si paghi in base alla produzione dei rifiuti, sempre che chi affitta, nonostante il codice identificativo nazionale, sia effettivamente esistente agli occhi dell’ente pubblico.

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