La Nuova Sardegna

Olbia

L’inchiesta

Il delitto di Cinzia Pinna, a San Pantaleo la dama nera che ha aiutato Ragnedda

di Marco Bittau

	Cinzia Pinna, vittima del brutale omicidio, e i carabinieri all'esterno della tenuta in cui è stata uccisa
Cinzia Pinna, vittima del brutale omicidio, e i carabinieri all'esterno della tenuta in cui è stata uccisa

Le tracce portano nel borgo tra Olbia e Arzachena. La donna avrebbe ripulito la scena del crimine nella tenuta di Conca Entosa

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Palau Tutte le tracce portano a San Pantaleo. È lì, nel celebre borgo di granito tra Olbia e Arzachena, che vive la dama nera di Emanuele Ragnedda. Lavora in un ristorante, uno dei tanti aperti soprattutto d’estate. Fidanzata? Forse, ma poco importa. È comunque la donna ombra custode di affetti, affari e terribili segreti dell’imprenditore di Arzachena che la notte tra l’11 e il 12 settembre ha ucciso a colpi di pistola Cinzia Pinna, probabilmente dopo aver tentato di violentarla, nella sua tenuta di Conca Entosa, a Palau.

La donna – che non risulta iscritta nel registro degli indagati – è già stata sicuramente sentita dai carabinieri del reparto territoriale di Olbia che in queste ore stanno interrogando molte persone per ricostruire la trama dell’omicidio nella casa dell’orrore. Il sospetto è che possa avere aiutato Ragnedda a ripulire la scena del delitto, la stanza degli orrori dove la 33enne di Castelsardo è stata uccisa. E a fare sparire alcuni oggetti, tra cui indumenti della vittima, non ancora ritrovati dagli inquirenti.

L’articolo completo nel giornale in edicola e nell’edizione digitale del 30 settembre

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