«A mio padre»: la laurea di Anna Maria Campus che nasce dal dolore dopo la tragedia della Sailboard
Un anno fa l’incidente sul lavoro dove ha perso la vita Giancarlo Campus
Olbia La prima pagina della sua tesi di laurea è un foglio bianco, in alto una piccola dedica in corsivo: «A mio padre». E già così è un colpo al cuore. Anna Maria Campus – olbiese, neodottoressa in economia aziendale all’Università di casa, la “fabbrica” dei manager del turismo – per completare gli studi ha scelto la via dell’emozione forte, dell’orgoglio di famiglia e della gioia di fare un regalo al padre che non c’è più, Giancarlo Campus, velista e imprenditore conosciutissimo in città, titolare della veleria Sailboard nell’area industriale di Olbia. Proprio un anno fa aveva perso la vita nel suo capannone, un tragico incidente sul lavoro, che ha posto i tre figli (Anna Maria, Nicola e Mattia) di fronte alla realtà di un’azienda da mandare avanti, di un progetto d’impresa da sviluppare e della memoria di un padre-imprenditore da consegnare alla piccola grande storia degli olbiesi di mare.
Pochi ma buoni. Il tema della tesi la dice lunga: “Il passaggio generazionale nelle imprese familiari: il caso Sailboard”. Cioè, la veleria avviata dal padre Giancarlo. Inevitabile che la tesi di laurea a questo punto diventi anche la storia della propria famiglia, spezzata da una tragedia, ma ripresa di petto e di studio, perché la vita non si ferma.
«La mia tesi – racconta Anna Maria – è dedicata al tema del passaggio generazionale nelle imprese familiari, un argomento di grande rilevanza per l’economia italiana e sarda, dove la maggior parte delle aziende è a conduzione familiare. Il lavoro analizza le sfide e le opportunità che accompagnano il ricambio generazionale, approfondendo gli aspetti economici, organizzativi e relazionali che influiscono sulla continuità dell’impresa».
«Una parte del lavoro – aggiunge – è dedicata al caso Sailboard, la veleria di famiglia, utilizzato come esempio concreto per comprendere come il processo di transizione possa essere vissuto dall’interno di una realtà artigianale locale. Attraverso questo caso ho voluto mostrare come il passaggio generazionale non sia solo una questione di successione nella proprietà o nella gestione, ma anche di trasmissione di valori, competenze e identità aziendale, elementi fondamentali per garantire la sostenibilità e l’evoluzione dell’impresa nel tempo».
È la stessa neodottoressa a raccontare nella tesi di laurea la storia dell’impresa di famiglia: «La veleria Sailboard nasce a Olbia oltre trent’anni fa da una scelta radicale del fondatore, Giancarlo Campus, cioè abbandonare il mondo itinerante del luna park per stabilirsi in un contesto marino stabile, dove la passione per la vela potesse diventare una vera professione. Nel corso degli anni, il modello di business artigianale di Sailboard ha subìto un’evoluzione naturale guidata dalla visione e dall’intraprendenza del suo fondatore».
«Nato con l’intento di fornire servizi specializzati nel mondo della vela – prosegue Anna Maria Campus nella sua tesi – il laboratorio si è inizialmente concentrato sulla riparazione delle vele e su tutto ciò che ruotava intorno alla pratica del windsurf, disciplina molto diffusa in Sardegna già negli anni Ottanta».
Tra le intuizioni di Giancarlo Campus anche l’espansione della veleria anche fuori dal naturale ambito nautico. Nell’arredamento, per esempio. Poi nel 2021 il passaggio dal piccolo laboratorio al grande capannone in via Namibia, nell’area industriale. Oggi, un anno dopo la tragedia, nella spiaggia dello Squalo (davanti al chiosco ristorante Sa Joga, base dei surfisti olbiesi) i tre figli hanno posato nell’erba un piccolo altare con due vele al vento e una targa che spezza il cuore: «Il mare era la tua casa, il vento la tua guida, Il Capitano della nostra vita che naviga ora mari senza confini».
© RIPRODUZIONE RISERVATA