La Nuova Sardegna

Politica

La caduta di Grillo e la sua fine politica

Marcello Fois
"Mio figlio è su tutti i giornali come stupratore seriale insieme ad altri 3 ragazzi...io voglio chiedere chiedere veramente perché un gruppo di stupratori seriali non sono stati arrestati, la legge dice che vanno presi.e messi in galera e interrogati. Sono liberi da due anni, ce li avrei portati io in galera a calci nel culo. Allora perché non li avete arrestati? Perché vi sete resi conto che non è vero niente, non c'è stato niente perché chi viene stuprato e fa una denuncia dopo 8 giorni vi è sembrato strano. Se non avete.arrestato mio figlio arrestate me perché ci vado io in galera". Così Beppe Grillo si sfoga in un video su fb. ++++ FACEBOOK/BEPPE GRILLO +++
"Mio figlio è su tutti i giornali come stupratore seriale insieme ad altri 3 ragazzi...io voglio chiedere chiedere veramente perché un gruppo di stupratori seriali non sono stati arrestati, la legge dice che vanno presi.e messi in galera e interrogati. Sono liberi da due anni, ce li avrei portati io in galera a calci nel culo. Allora perché non li avete arrestati? Perché vi sete resi conto che non è vero niente, non c'è stato niente perché chi viene stuprato e fa una denuncia dopo 8 giorni vi è sembrato strano. Se non avete.arrestato mio figlio arrestate me perché ci vado io in galera". Così Beppe Grillo si sfoga in un video su fb. ++++ FACEBOOK/BEPPE GRILLO +++

La parabola discendente del fondatore del Movimento 5 Stelle

28 giugno 2022
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Ci sono faccende piuttosto tristi in giro per il mondo: un Paese che permette le armi ma vieta il diritto delle donne di abortire; un popolo che occupa un territorio non suo fingendo che lo sia; una pandemia passata, come una hit estiva di 2 anni fa, dai primi posti in classifica agli ultimi.

Un "pazzo" con problemi di identità sessuale che spara, fuori da un locale, a persone che non hanno quello stesso problema, ma magari altri; un centrosinistra italiano che deve accendere un cero al patrono dell'astensionismo; una "pasionaria" che, con strabuzzamenti da teatro Kabuki, non si vergogna di esprimere tutto il suo armamentario fascista a piena Vox; la morte di una poetessa magnifica e tagliente e di un giovane scrittore centenario. E poi c'è Grillo. Nel punto più basso della sua parabola: non più arruffapopoli, non più comico, non più saggio e probo viro di un partito, non più fondatore, non più innovatore, non più picconatore. Non più. E dire che le aspettative erano tantissime: sdoganare il pensiero libero, nel senso più etimologico del termine. Fare del nostro Paese un paese di giovani e onesti al Governo, che non avessero la sindrome della poltrona, che fossero capaci di ritirarsi una volta che l'obbiettivo di renderci tutti migliori, più verdi, più democratici, fosse stato centrato. Ma qualcosa deve essere decisamente andato storto. Per esempio eliminare dal dibattito pubblico quella sfumatura che definisce la democrazia come capacità di selezionare quanto si dice anziché come l'autorizzazione di dire tutto ciò che si pensa. Per esempio edificare l'Ateneo della Vita a cui finalmente possono affermare di essersi laureati anche individui che non sarebbero passati all'esame di terza media. Per esempio lo sdoganamento del dilettante allo sbaraglio nell'amministrazione della cosa pubblica, perché si impara meglio sbagliando, sulla pelle degli altri s'intende. Per esempio rappresentandosi come una forza democratica dal basso che, come nella Corea del Nord, deve deliberare solo dopo aver pagato un pegno solenne al culto della personalità del fondatore. Per esempio generando una sporificazione a destra, a sinistra, al centro, e persino in nuovi partiti, come le peggiori e più raffazzonate compagini politiche degli ultimi decenni. Per esempio attenuando di volta in volta tutti, ma proprio tutti, quei punti costitutivi che proclamavano intoccabili e indiscutibili. Per esempio generando una costante di ambiguità in qualunque piano di alleanze pre o post elettorali. Per esempio rappresentandosi genericamente come antagonisti e, una volta al potere, come antagonisti degli antagonisti, fino ad essere antagonisti di se stessi. Per esempio assumendo la regola che si scappa come topi dalla neve che affonda e con asserzioni che contraddicono in tutto le ragioni per cui avevano affermato di salirci su quella barca: nel regno dei dilettanti e dei laureati all'Università della vita, del resto, piuttosto che collaborare per tenerla a galla, la barca la si abbandona al primo beccheggio. Per esempio confondendo continuamente la cosa pubblica e la cosa privata, mischiando faccende personali con i compiti istituzionali che ci si è assunti. Per esempio favorendo l'onestà come vezzo, non come attitudine, come arma contundente, non come sistema: pareva semplice rinunciare allo stipendio della Camera e del Senato per il Partito, ma era così semplice? Troppi incidenti di percorso. Si può dire che oggi, di fronte all'evidenza del crollo, Grillo possa finalmente apparire per quello che è: un ex comico, un ex politico, un ex padre fondatore. Uno che è stato e ora, politicamente, non è più.

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