La Nuova Sardegna

Oristano

Tutti in sicurezza i bacini dell’isola

Tutti in sicurezza i bacini dell’isola

Il commissario dell’Enas, Galantuomo: «Gli invasi sono pieni per un terzo»

22 novembre 2013
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ORISTANO. Tutti i bacini dell’isola sono in sicurezza e contengono attualmente poco più di un terzo della capacità utile autorizzata. Dai dati forniti dall’Enas, l’Ente acque della Sardegna, e relativi al giorno 20 novembre, sono invasati complessivamente 1 miliardo e 90 metri cubi d’acqua, con una variazione giornaliera di poco superiore al milione di metri cubi. Insieme ai dati sugli invasi l’Enas ha fornito anche i millimetri di pioggia caduti nei bacini lo scorso mercoledì. La quantità maggiore di pioggia si è riversata sul Flumineddu (Oristano), con 351 millimetri, seguito dallo sbarramento sul Cedrino quello di Pedra e Othoni, con 315 millimetri. Sul Flumendosa, invece di millimetri di pioggia ne sono caduti 304. Nel sistema degli invasi Flumendosa – Campidano sono stipati 485 milioni di metri cubi d’acqua, contro un massimo di capacità autorizzata di 589 milioni. Nel solo Flumendosa ci sono complessivamente 204 milioni di metri cubi, mentre nel Mulargia si sale a quota 254 milioni e nel Cixerri 20 milioni. Tra gli altri invasi spicca quello di Sa Cantonera, Busachi, con 288 milioni di metri cubi, seguito dal Liscia con 80 milioni. Con gli altri invasi si arriva a quota 562 milioni di metri cubi. Il divario tra le quote di quantità d’acqua invasata rispetto alle capacità consentite dal Servizio nazionale dighe è di 330 milioni di metri cubi.

«Questa differenza ci consente di affermare che i bacini sono pieni solo per un terzo della loro capacità, un dettaglio importante che consente di poter raccogliere ancora tanta acqua – ha osservato il commissario straordinario dell’Enas, Davide Galantumo – per fortuna devo sottolineare perché gran parte delle precipitazioni è stata trattenuta negli invasi. Diversamente il bilancio dei danni sarebbe stato certamente ben superiore. Non è un caso, infatti, che nella zona di Olbia, dove non ci sono invasi, sono stati registrati i danni maggiori. Ci siamo trovati davanti ad una eccezionalità delle precipitazioni – ha aggiunto Davide Galantuomo – ne abbiamo avuto un chiaro esempio purtroppo nell’invaso di Maccheronis a Torpè: la diga era vuota per i lavori e si è riempita in meno di 4 ore, innescando una delle bombe d’acqua. L’altro caso è quello avvenuto nel terralbese, dove il Rio Mogoro ha esondato in meno di un’ora. Per rassicurare devo aggiungere che gli invasi sono monitorati giorno e notte e la situazione complessiva è sotto stretto controllo da parte dei nostri tecnici».

Elia Sanna

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