La Nuova Sardegna

Oristano

Immigrati fantasma: due anni

Immigrati fantasma: due anni

Patteggia per i certificati fasulli su lavori e residenze. Sei mesi all’altro imputato

06 dicembre 2013
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ORISTANO. Dare ai clandestini una dimora, affinché potessero regolarizzare la loro posizione. Venivano anche indicate le aziende agricole in cui alcuni immigrati del Bangladesh avrebbero lavorato. Tutto questo serviva per ottenere i permessi di soggiorno, peccato però che il lavoro non esistesse e che in quelle dimore indicate nei documenti gli stranieri non avessero mai abitato.

È per questo che ieri, di fronte al giudice per le udienze preliminari, Annie Cecile Pinello, Pepe Fioravante ha patteggiato due anni, mentre Franco Melis è stato condannato a sei mesi dopo il rito abbreviato.

A scoprire il giro di immigrazione clandestina furono i funzionari dell’Ispettorato del lavoro che si insospettirono quando fu presentato un documento con l’indicazione errata dell’abitazione. La successiva correzione fece capire che qualcosa non andava e così si provò a indagare più a fondo. Si scoprì allora che tre persone del Bangladesh entrarono in Italia grazie alla disponibilità fasulla offerta dai due che offrivano sia la residenza che il lavoro in alcuni terreni di varie località della provincia.

Nessuno vide mai all’opera gli immigrati nei campi dell’Oristanese e infatti i successivi controlli permisero di smascherare il gioco che sicuramente veniva fatto per ottenere del denaro facile. Ora però, almeno nel caso di Pepe Fioravante, i soldi dovranno tornare indietro, visto che il patteggiamento a due anni comprende anche il pagamento di una multa di trentamila euro. È il frutto dell’accordo tra il pubblico ministero Armando Mammone e l’avvocato difensore Giovanni Trimarchi. Più defilato sarebbe stato il ruolo di Franco Melis, così come è emerso durante il rito abbreviato. Difeso dall’avvocato Paolo Todde ha sostenuto di essere involontario protagonista della vicenda, non sapendo di essere al centro di un giro di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. (e.c.)

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