La Nuova Sardegna

Oristano

Gli archeologi subacquei in campo contro i tagli

di Simonetta Selloni
Gli archeologi subacquei in campo contro i tagli

Dieci studenti del corso Nesiotikà si mobilitano per difendere tutor e manager «È grazie a loro che viene garantita la qualità dei servizi del corso di studi»

13 marzo 2014
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ORISTANO. Dieci riflessioni sul futuro prossimo e problematico dell’Università oristanese, dieci brevi autobiografie per sostenere il fiore all’occhiello del Consorzio Uno, la Scuola di Specializzazione in Beni archeologici - Nesiotikà dell'Università degli Studi di Sassari con indirizzo di Archeologia Subacquea e dei Paesaggi Costieri, unica in Italia. Ora che i numeri del bilancio, approvato qualche giorno fa, impongono dei tagli – provvisori in attesa che si trovino i fondi necessari –, gli archeologi subacquei tolgono le mute e si affidano alle mail. Si dicono sgomenti nell’aver appreso «le novità strutturali operate dagli Enti incaricati della gestione dei corsi universitari ad Oristano. Nello specifico, non entrando nel merito dei motivi burocratici, non condividono il taglio adoperato sui servizi di tutoraggio e management, di fondamentale importanza sia a livello accademico, sia a livello amministrativo che umano». Le destinatarie dei primi tagli sono Luciana Tocco e Adriana Scarpa, la prima tutor e la seconda manager didattico di Nesiotikà. Secondo le previsioni, subiranno una decurtazione di nove ore settimanali rispetto al loro impegno attuale. Un taglio largamente annunciato se non arriveranno le risorse che il Consorzio Uno sta cercando disperatamente. In un momento in cui l’interlocutore principale, la Regione, fluttua ancora nell’incertezza.

«Gli archeologi vogliono sottolineare l'alta qualità del lavoro svolto dalla manager didattico e dalla tutor esperta e la loro estrema dedizione, caratteristiche che di rado si incontrano nel panorama lavorativo e che dovrebbero essere oltremodo premiate e non, come sta per accadere, penalizzate. Tali servizi sono risultati essere un grande punto di forza di questa Scuola e anche una delle motivazioni primarie per cui quest'ultima è stata scelta tra le altre offerte formative di tutta Italia».

La qualità dei servizi secondo gli archeologi, strettamente legata alla presenza di professionalità quali quelle di Scarpa e Tocco. Chiara Rossi, laurea alla Statale, specialistica a Pisa: «La scelta del Consorzio Uno è stata data non solo per il corso di studio, che risulta essere unico sul suolo nazionale, ma anche per i servizi che questa Università offre. Figure reali e non solo su carta, come il tutor e il manager didattico hanno dimostrato come nell'Università gli studenti non sono solo numeri o fattori economici. Solo nel mondo anglosassone ho potuto trovare un tale rapporto».

Raül Martinez Toledano, proveniente da Barcellona: « Non trovo nessuna ragione logica per i tagli a cui sono sottoposte le figure del Tutor esperto e del Manager didattico della Scuola di Specializzazione in beni archeologici dell'Universitá di Sassari. Personalmente senza il loro aiuto non sarei neanche riuscito ad iscrivermi. Le loro figure di tramite fra noi specializzandi stranieri e le attività della scuola è fondamentale».

E sarebbe grazie alla tutor e alla manager che gli studenti «riescono a sostenere anche il carico psicologico dello studio perché sono stati impartiti dei preziosi consigli su come porsi nella ricerca, sul confronto coi professori e su come muoversi nelle attività pratiche», secondo Alessandra Finà, di Sassari; e tutti, indistintamente, riconoscono l’assoluta qualità dell’offerta grazie anche a queste due figure.

«Ma dietro di loro si muove un intero staff organizzativo d’eccellenza, grazie al lavoro svolto dal responsabile amministrativo Francesco Asquer», dice la presidente del Consorzio Uno Pupa Tarantini. Che ribadisce: «Stiamo cercando i fondi». Ma questo per ora non rassicura gli studenti archeologi di Nesiotikà.

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