La Nuova Sardegna

Oristano

Imbarcazioni incagliate, salvi i sette naufraghi

di Elia Sanna
Imbarcazioni incagliate, salvi i sette naufraghi

Cabras, in secca barca a vela e motoryacht con a bordo 2 inglesi e 5 francesi Gli ancoraggi sono stati rotti dalla forza del vento di scirocco. Soccorsi rapidi

30 giugno 2014
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CABRAS. Il forte vento di scirocco ha spezzato le cime legati ai gavitelli e le due imbarcazioni sono finite sugli scogli, in una pericolosa secca di Capo San Marco. I diportisti, 2 inglesi e 5 francesi, sono stati soccorsi nel cuore della notte dagli uomini della capitaneria di porto di Oristano. Stanno tutti bene: dopo essere stati assistiti dai residenti della zona hanno trascorso il resto della notte in un albergo di Oristano. Il “may day”, via radio, delle due imbarcazioni, una barca e vela ed un motoryacht, è arrivato qualche minuto prima della mezzanotte alla sala operativa della capitaneria di porto. Gli uomini della guardia costiera intuendo la gravità dell'incidente non hanno perso nemmeno un minuto ed hanno così inviato nella zona di mare la motovedetta Cp 893. In meno di 15 minuti l'unità navale della capitaneria di porto ha raggiunto la zona dell'incidente ed ha iniziato le operazioni di soccorso. Con l'ausilio della polizia di stato e dei vigili del fuoco di Oristano i 7 diportisti sono stati quindi trasferiti sulla motovedetta della Capitaneria. Determinante anche il primo aiuto fornito ai due equipaggi dai residenti di Capo San Marco. Prima delle due del mattino i turisti, provati dalla disavventura, ma fortunatamente in buone condizioni, hanno raggiunto il Capoluogo ed hanno potuto trascorrere la notte in albergo. Gli uomini della capitaneria di porto, grazie anche alla testimonianza dei naufraghi, hanno successivamente ricostruito le fasi dell'incidente. Le due imbarcazioni avevano gettato gli ormeggi nella zona di mare antistante gli scavi di Tharros, proprio sotto l'istmo di capo San Marco. Nel cuore della notte il vento di libeccio si è rafforzato ed ha spirato ad oltre 80 chilometri orari. La forza del mare ha causato la rottura dell'ancoraggio ai corpi morti e le due imbarcazioni, senza più controllo sono state sospinte dal forte vento sulla secca, rimanendo incastrate sugli scogli affioranti. A quel punto i diportisti hanno lanciato il “may day”, ricevendo i primi soccorsi proprio dai residenti delle villette che si affacciano su quel tratto di mare. «Stiamo bene per fortuna e dobbiamo ringraziare tutte le persone che ci hanno soccorso – hanno detto i turisti – in particolare le forze dell'ordine». Ieri per tutta la mattinata gli uomini della Capitaneria di porto sono rimasti impegnati nelle operazioni di disincaglio delle due imbarcazioni, assistiti per fortuna dalla bella giornata. «Siamo riusciti a disincagliare il motoryacht e trainarlo sino al porticciolo di Torregrane – ha spiegato il comandante della capitaneria, il capitano Rodolfo Rauteri – mentre sono state sospese le operazioni di recupero della barca a vela. Rischiavamo infatti di provocare ulteriori danni all'imbarcazione. Sarà necessario utilizzare un pontone galleggiante per recuperarla». Il tratto di mare dove sono sistemate le boe di ormeggio di proprietà dell'Area marina del Sinis è stato interdetto. Sarebbe proprio la carenza di manutenzione ad avere innescato l'incidente della notte scorsa.

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