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Chioschi: «Il prefetto annulli le multe»

Chioschi: «Il prefetto annulli le multe»

SAN VERO MILIS. Sino a pochi giorni fa, le multe fioccavano sul lungomare tra Putzu Idu e Mandriola. Ma sulla loro regolarità ora c’è un ricorso che finisce sul tavolo del prefetto. Quest’ultimo...

09 ottobre 2014
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SAN VERO MILIS. Sino a pochi giorni fa, le multe fioccavano sul lungomare tra Putzu Idu e Mandriola. Ma sulla loro regolarità ora c’è un ricorso che finisce sul tavolo del prefetto. Quest’ultimo dovrà esaminare le tante contravvenzioni che sono state comminate a un titolare, ai dipendenti e ai fornitori del chiosco Guaranà. Ripetutamente erano stati sanzionati, al pari di tanti altri automobilisti, quando avevano percorso con le loro auto la famosa strada sterrata nata dopo la chiusura al traffico di quella in asfalto.

Che differenza c’è tra loro e tutti gli altri automobilisti? Lo spartiacque è segnato dal pronunciamento del Consiglio di Stato, che a inizio luglio, aveva annullato l’ordinanza di demolizione dei chioschi decisa dal Comune. In quel contesto i giudici avevano chiarito che il lavoro andava salvaguardato e gli operatori dovevano essere messi in grado di operare senza limitazioni.

Questo non sarebbe accaduto perché l’incubo delle multe avrebbe nei fatti impedito lo svolgere dell’attività. I dipendenti dei chioschi guadagnavano circa 40 euro al giorno, ma si sono trovati di fronte a multe di 84 euro, per cui appare chiaro che ci fosse qualcosa che non tornava. Per i fornitori il problema era ancora maggiore, visto che dovevano eseguire attività di carico e scarico della merce, cosa che non poteva certo essere eseguita percorrendo a piedi distanze proibitive.

E così, a serrande ormai abbassate, il braccio di ferro è destinato a continuare. L’avvocato Rossella Oppo ha presentato ricorso al prefetto per l’annullamento delle multe. Le motivazioni sono molteplici, ma la più evidente è che il divieto impedisse di svolgere l’attività lavorativa, al contrario di quanto avesse invece indicato il Consiglio di Stato. Ci sono poi dubbi sulla competenza del Comune perché a regolamentare il traffico su quello che viene definito un «sentiero» dovrebbe essere la Regione. E poi c’è la questione dei vigili. Quelli in servizio erano tutti assunti a tempo determinato e, secondo l’avvocato, non avevano i requisiti per mettere le multe. E allora la parola passa al prefetto, mentre dietro l’angolo c’è l’eventualità di una richiesta di danni per gli ostacoli che gli operatori avrebbero dovuto affrontare nell’estate più tormentata della marina sanverese.

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