La Nuova Sardegna

Oristano

L’Adiconsum condannata a pagare

di Roberto Petretto
L’Adiconsum condannata a pagare

Narbolia, il Consiglio di Stato sembra orientato a dare torto al Comitato e alla associazioni che si oppongo alla Enervitabio

17 ottobre 2014
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NARBOLIA. Il dispositivo della sentenza del Consiglio di Stato con cui è stato accolto il ricorso della Enervitabio contro la sospensiva disposta dal Tar sembra lasciare poche speranze al comitato e delle associazioni che di oppongono alla realizzazione dell’impianto per l’energia fotovoltaica nelle campagne di Narbolia. I giudici del Consiglio di Stato, nel sospendere gli effetti della sentenza del Tar, tra le altre cose, dicono che: «seppure nei limiti della sommaria delibazione propria della fase cautelare, l'appello appare prima facie meritevole di apprezzamento, sia con riferimento ai profili processuali (non apparendo prive di spessore le eccezioni sulla carenza di legittimazione dell'Adiconsum e sulla tardività dell'azione), che ai profili di merito (atteso che la motivazione dell'atto di "convalida" è facilmente ravvisabile nell'interesse pubblico attribuito per legge agli interventi in materia di energia rinnovabile)».

Un linea che sembra tracciata e che parrebbe non dare molte speranze all aspirazioni di chi vorrebbe far sparire le serre fotovoltaiche. Quando si discuterà del merito del ricorso il Consiglio di Stato difficilmente ribalterà i contenuti espressi nella sospensiva.

Inusuale è poi la decisione di condannare «l'Associazione italiana a difesa dei consumatori (Adiconsum) - Sardegna, al pagamento in favore dell'appellante delle spese della presente fase cautelare che si liquidano in euro tremila».

Giorgio Vargiu, segretario regionale dell’Adiconsum, ironizza sul provvedimento che condanna l’associazione al pagamento di 3mila euro, ma preferisce non affrontare il tema della sospensiva del Consiglio di Stato e, soprattutto, della decisione della Regione di ricorrere contro la sentenza del Tar: «Parlerà il portavoce nei prossimi giorni. Per quanto riguarda la condanna all’Adiconsum posso dire che la nostra organizzazione ha un primato: credo non fosse mai successa una cosa del genere. E la cosa più stupefacente è che la condanna arriva nella fase cautelare. Quando ci sarà la sentenza definitiva, a cosa ci condanneranno?».

I giudici del Consiglio di Stato hanno deciso che «sussiste il pregiudizio grave e irreparabile, ove si abbia riguardo alla consistenza dell’impianto che sarebbe esposto al rischio della rimozione» e quindi ritengono sussistano «i presupposti per concedere la misura cautelare».

È solo un round, una tappa intermedia che dà ragione alla Enervitabio. Ma ora la strada per chi si oppone all’impianto di Narbolia, sembra molto più in salita.

@Petretto

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