La Nuova Sardegna

Oristano

Arrestati in tre per l’attentato incendiario

Arrestati in tre per l’attentato incendiario

L’auto incendiata nel quartiere Sacro Cuore: all’origine del gesto ci sarebbero diverbi tra i vicini

26 novembre 2014
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ORISTANO. L'ennesimo litigio tra vicini è all'origine dell'attentato incendiario messo a segno lunedì pomeriggio in via Sant'Antioco. Un episodio avvenuto in pieno giorno, nel quartiere del Sacro Cuore, davanti a decine di testimoni. Non è certo un caso che la polizia sia riuscita ad individuare a tempo di record il mandante dell'agguato ai danni di un suo vicino di casa. Un'ora dopo l'incendio gli agenti della squadra mobile avevano già chiuso il caso fermando Giampaolo Piredda, 51 anni, di Oristano, e due suoi amici: Cristian Fais, 35 anni e Eugenio Fadda.

Dopo aver raccolto le prove e soprattutto la confessione, i tre sono stati arrestati. Giampaolo Piredda, non avrebbe gradito alcuni apprezzamenti del suo vicino di casa, con il quale le liti sarebbero quasi all'ordine del giorno. Avrebbe così deciso di fargliela pagare e con l'aiuto degli amici, entrambi disoccupati e senza fissa dimora, ha messo in pratica l'attentato incendiario. Dopo aver riempito un bidoncino con della benzina, i tre, hanno raggiunto a bordo della Lancia Y di Piredda la via Sant'Antioco. Si sono così fermati davanti alla abitazione del vicino dove era stata parcheggiata la Kia Rio. Uno dei tre è sceso dall'auto ed ha versato la benzina sulla fiancata dell'auto e ha acceso il fuoco.

Tutta l'operazione, anche se all'imbrunire, è avvenuta davanti ad un gruppo di ragazzini che giocavano all'interno di un giardino. Sono stati proprio loro a chiamare i vigili del fuoco ed informare la polizia di quanto era accaduto. Gli uomini del 115 hanno raggiunto via sant'Antioco e in pochi minuti hanno spento le fiamme, salvando la station vagon. Gli agenti della questura, dopo aver raccolto le testimonianze, hanno iniziato le ricerche, ad iniziare da alcuni sospetti che abitano in quella via. Tra questi proprio Giampaolo Piredda. Una delle volanti lo ha rintracciato un'ora dopo mentre era alla guida della Lancia Y. Dopo un breve inseguimento è stato fermato e accompagnato in questura dove ha confessato e ha fatto i nomi dei complici. Dopo aver trascorso la notte in una cella di sicurezza i tre sono comparsi in tribunale per l'udienza. In mattinata sono stati scarcerati. (e. s.)

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