La Nuova Sardegna

LACONI. Il paese del Sarcidano entra a far parte, con il suo antico maniero, della Rete dei Castelli medioevali. È stato, infatti, approvato dalla giunta comunale il protocollo di intesa tra i comuni di Ales, Laconi, Las Plassas, Sanluri, Sardara e Villamar, paesi nei quali sono presenti testimonianze di antichi castelli risalenti ad epoca medievale. Alla guida del progetto c'è il Comune di Sanluri che grazie alla positiva esperienza maturata in questi anni con la gestione del "Castello di Sanluri", che oggi ospita un Museo, intende condividere buone pratiche di gestione e promozione dei beni culturali con gli altri comuni, al fine di creare una rete volta alla valorizzazione dei beni culturali e alla promozione dell'identità e del patrimonio materiale e immateriale del territorio. Per quanto riguarda il paese del Sarcidano, le rovine del castello all'interno del parco Aymerich rappresentano un importante testimonianza storica, ma anche un' attrattiva turistica di particolare interesse. Il Castello prende il nome degli ultimi signori di Laconi, gli Aymerich, che assunsero il titolo nel '700, ma l'edificio nacque in epoca medievale per difendere la frontiera del Regno di Arborea da quello di Cagliari. La torre maestra risale al XII secolo e nel XVIII fu trasformata in un carcere. Accanto ad essa sorge il castello vero e proprio, suddiviso in due piani: quello inferiore, contemporaneo alla torre, e quello superiore successivo e presenta, in quella che viene indicata come sala dei banchetti, finestre con eleganti modanature in stile catalano-aragonese. Tra gli obiettivi della “Rete dei Castelli Medievali” l’avvio di una collaborazione tra Comuni per la promozione del territorio, finalizzata ad incrementare la presenza di turisti, con riferimento particolare al segmento del turismo culturale. Si cercherà, di creare sinergie per ottimizzare le risorse economiche da impiegare nella programmazione e realizzazione di interventi di informazione e ricercare fonti di finanziamento di enti e strutture pubbliche e private.

Ivana Fulghesu