La Nuova Sardegna

Oristano

tessera ufficiali in congedo aD antonio cadoni 

Il mondo dei “bamboccioni” visto dal centenario

ORISTANO. Erano in tanti sabato sera a festeggiare il capitano medico Antonio Cadoni, 105 anni compiuti lo scorso 30 luglio. Ma questa volta la ricorrenza non riguardava il suo compleanno, bensì la...

30 gennaio 2018
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ORISTANO. Erano in tanti sabato sera a festeggiare il capitano medico Antonio Cadoni, 105 anni compiuti lo scorso 30 luglio. Ma questa volta la ricorrenza non riguardava il suo compleanno, bensì la consegna della tessera ad honorem di ufficiale in congedo in forza alla Sezione di Oristano, rilasciatagli dall’Unuci (Unione nazionale ufficiali in congedo).

A consegnargliela, alla presenza dei soci e di tanti amici del dottor Cadoni, insieme al presidente della Sezione oristanese Martino Fadda, è stato Vittorio Seu, capitano dei Lagunari in congedo. Antonio Cadoni, accompagnato dai figli Agostino ed Elisa, con la semplicità e l’umiltà che da sempre lo contraddistinguono, ha avuto parole di ringraziamento per tutti e alle espressioni di benvenuto rivoltegli dal presidente Fadda, ha risposto di sentirsi gratificato e onorato per l’attenzione riservata alla sua persona.

Poi, ha svolto una breve relazione, scritta da lui stesso con la sua fedele macchina per scrivere, in cui ha analizzato la situazione di della società contemporanea. Un’analisi lucidissima e puntuale dei problemi che assillano maggiormente l’uomo moderno: «Spesso mi viene rivolta questa domanda - ha esordito dottor Cadoni, rivolgendosi alla numerosa platea -: Cosa pensa dell’attuale società lei, che ha accumulato tanta esperienza nella vita? Ecco la risposta: io sono un modesto cultore della storia della filosofia e della filosofia della storia».

Antonio Cadoni è sceso poi nel dettaglio del proprio ragionamento: «Siamo tutti insoddisfatti della vita sociale attuale perché, come ha scritto tempo fa un giornalista italiano, vi rimaniamo in superficie e anche perché, erratamente, pensiamo che le generazioni, a noi precedenti, abbiano trascorso vite migliori. Dimentichiamo che l’età dell’oro resta una favola, uguale a quella di Biancaneve».

Quindi una citazione biblica: «Dimentichiamo che il Padre eterno disse ad Adamo: “Con il sudore della tua faccia mangerai il pane, finché non tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto; polvere sei e in polvere devi tornare”. Dimentichiamo che siamo figli di Caino e non di Abele, carichi di miserie e di fragilità».

Poi, riferendosi alle nuove generazioni, ha detto che la mancanza di polso da parte di tanti genitori, ha generato legioni di 40enni bambocci “irrecuperabili”, i quali della scrittura ignorano la punteggiatura e conversano usando non più di cinquanta parole. A rendere omaggio all’anziano Ufficiale anche Giampiero Angotzi , che gli ha dedicato una poesia in “limba” e Giorgio Pani, quest’ultimo autore di diverse pubblicazioni.

Piero Marongiu

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