La Nuova Sardegna

Oristano

Nel distretto di Ales servizi sanitari alla deriva

di Ivana Fulghesu
Nel distretto di Ales servizi sanitari alla deriva

L’appello del sindaco di Ales Mereu all’assessore regionale alla Salute Nieddu «Strutture carenti, medici assenti, tempi di attesa inaccettabili, progetti fermi»

28 novembre 2019
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ALES. Servizi sanitari alla deriva nel capoluogo dell’Alta Marmilla. Il primo cittadino Francesco Mereu lancia l’Sos e confida nell’ impegno della Regione per risolvere i tanti, troppi, disservizi che ormai paralizzano il distretto sanitario locale. Martedì c’è stato un primo incontro con l’assessore alla Sanità Mario Nieddu che ha promesso un sopralluogo, a breve, al poliambulatorio per verificare in prima persona la situazione denunciata. L’elenco di quanto non funziona come dovrebbe è lungo e ormai la situazione volge verso la cronicizzazione. Le criticità all’interno del poliambulatorio saltano subito agli occhi: «alcuni uffici non hanno neppure le porte – riferisce Mereu – sono carenze strutturali dovute alla mancata manutenzione». Poi ci sono i disservizi: difficoltà nella prenotazione delle visite e le lunghe liste d’attesa. Tante segnalazioni anche per l’ inadeguatezza del CUP, il centro per la prenotazione delle prestazioni sanitarie, in quanto il servizio non è garantito tutti i giorni nelle sedi sub distrettuali, come in quello di Villa S. Antonio, per cui ne consegue che l’utenza si riversa prevalentemente presso la sede di Ales. Per quanto riguarda la carenza degli specialisti viene segnalata la mancata sostituzione dello psichiatra presso il servizio di Igiene Mentale e l’assenza nel consultorio del pediatra, figura importante per promuovere attività di educazione sanitaria nelle scuole, come ad esempio quella alimentare e della prevenzione delle dipendenze. La medicina specialistica non solo risulta carente in determinate branche, ma talvolta è del tutto assente come nel caso della nefrologia, assenza che costringe i pazienti cronici ed anziani ad estenuanti trasferte fuori sede. Grosse carenze anche per il servizio di cardiologia, per il quale le prenotazioni vengono fatte a distanza di cinque o sei mesi per una visita. Le carenze di personale sanitario e amministrativo si evidenziano, soprattutto, quando non è possibile sostituire i dipendenti cpllocati in pensione o impiegati in altri ambiti territoriali, come accade per il Servizio veterinario. Ci sono. Poi, i progetti fermi, come la mancata attivazione della Casa famiglia, nonostante siano stati spesi circa duecento mila euro per la ristrutturazione. Una situazione denunciata più volte dal primo cittadino, dove non bastano più le promesse, ma interventi urgenti e risolutivi. «I risparmi vanno bene, ma non si può risparmiare su chi ha bisogno di essere curato», commenta Francesco Mereu che lancia un appello. «Chiedo alla politica regionale, in particolare all’Assessore alla Sanità, di aiutarci a non far morire questi servizi essenziali per la salute dei cittadini». (iv.ful.)

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