La Nuova Sardegna

MARRUBIU. Entrano in tre, uno di loro ha una pistola. Non perdono tempo e dicono subito cosa vogliono. Pochi attimi dopo l’unico dipendente all’interno della stazione di servizio Tamoil sulla 131 ha già aperto la cassa e consegnato l’incasso. Quindi vanno via coperti dal buio e dal mistero fitto che, al momento, aleggia sulla rapina commessa nelle primissime ore del mattino di ieri. Mancava qualche minuto alle 2 quando tre rapinatori mascherati sono entrati nei locali della stazione di servizio che resta aperta anche di notte, perché qualche viaggiatore si ferma per un attimo di ristoro anche nelle ore più impensate. In quel momento però, a parte i tre rapinatori e il dipendente, non c’era anima viva e così, in un attimo, il colpo che ha fruttato circa mille euro, è stato messo a segno.

Hanno detto poche parole, ma con la pistola puntata si sono fatti capire benissimo, tanto che in pochi secondi hanno ottenuto ciò che volevano. Messo in tasca il bottino, hanno poi lasciato la stazione di servizio a piedi, così come sin lì erano arrivati. Magari c’era qualche auto ad aspettarli un po’ più in là, fatto sta che quando i carabinieri sono arrivati di loro non c’era traccia. I militari della stazione di Marrubiu e del nucleo operativo della compagnia di Oristano hanno raccolto le scarne informazioni che il dipendente è riuscito a dare, davvero poco per arrivare a una svolta immediata del caso. Le ricerche nella zona, anche perché i rapinatori avevano inevitabilmente qualche minuto di vantaggio, sono state vane e così ora si cercano elementi che possano portare le indagini sulla giusta strada.

La stessa stazione di servizio era stata rapinata dieci anni fa, mentre i banditi avevano fatto una visita non di cortesia cinque anni fa a quella che si trova sul lato opposto della superstrada.