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«Sartiglianti condannati? La sentenza non ci riguarda»

«Sartiglianti condannati? La sentenza non ci riguarda»

ORISTANO. «La Sartiglia non c’entra niente con il Coni, è una manifestazione culturale e ha una sua giustizia interna attraverso la commissione disciplina della Fondazione. Le squalifiche inflitte...

08 luglio 2020
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ORISTANO. «La Sartiglia non c’entra niente con il Coni, è una manifestazione culturale e ha una sua giustizia interna attraverso la commissione disciplina della Fondazione. Le squalifiche inflitte dal Coni non toccano l’Istituzione Sartiglia ma persone fisiche, e per noi sono cavalieri che, allo stato dei fatti, non hanno mancato di rispetto alle regole interne del nostro ente, per cui se volessero correre il prossimo anno per noi potrebbero farlo». Queste le parole del presidente dell’Istituzione Sartiglia, Luigi Cozzoli, all’indomani delle squalifiche di quattro anni inflitte dalla prima sezione del tribunale nazionale antidoping del Coni di Roma ai due cavalieri Francesco Castagna e Paolo Rosas, responsabili, secondo la giustizia sportiva, di aver favorito lo scambio di cavalieri durante le operazioni di controllo antidoping della domenica di Sartiglia del 2018. Il medesimo procedimento di squalifica vede coinvolto anche l’ex vicepresidente della Fondazione Sartiglia, Marzio Schintu, allora incaricato al coordinamento delle operazioni antidoping. Una netta presa di posizione quella del presidente dell’ente organizzatore e promotore della giostra equestre oristanese. «La Sartiglia non è mai stata iscritta al Coni, semmai lo è stata l’associazione cavalieri, ma in questo procedimento noi non c’entriamo. Si tratta di persone squalificate dalle manifestazioni sportive affiliate al Coni, non dalla Sartiglia che è una manifestazione culturale e nulla ha a che vedere con competizioni sportive, tant’è vero che abbiamo un organo di controllo preposto a far rispettare le regole interne all’Istituzione e che può erogare sanzioni, ma siamo indipendenti dalla giustizia sportiva». Una situazione che vede in questo momento l’Istituzione Sartiglia spettatrice di una rappresentazione, certamente poco gradevole, che non tocca la Sartiglia. «Noi ora siamo spettatori, non dobbiamo e possiamo fare niente – sottolinea Cozzoli – è chiaro tutto ciò che stiamo acquisendo avrà un suo valore nel caso in cui, in futuro, queste persone dovessero finire in commissione disciplina per mancanze o violazioni del regolamente della Sartiglia, e per il quale solo allora potremo chiedere conto. Oppure laddove ci dovessero essere condanne inflitte da un tribunale civile».(e.c.)

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