La Nuova Sardegna

Oristano

Pazienti covid ora al San Martino

Pazienti covid ora al San Martino

Completato entro oggi il trasferimento da Bosa e dai reparti I Cinque Stelle alla Regione: «Utilizzate anche le cliniche»

12 dicembre 2020
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ORISTANO. Prosegue la ridislocazione dei pazienti affetti da Covid oggi presenti al San Martino in diversi reparti, tutti da convogliare, per il momento, nel reparto di medicina dell’ospedale oristanese. Ieri i pazienti negativi di Medicina del San Martino sono stati trasferiti in altri ospedali sardi.

E da ieri sono stati portati i pazienti del repartino Covid in Medicina. La Assl spera di avere così 45 posti covid in Medicina più 10 del reparto Covid che saranno però a disposizione come area grigia del Pronto Soccorso (area Covid Ps). Naturalmente il Pronto soccorso continua a essere chiuso epr i no-covid.

Sul fronte politico da segnalare l’intervento del consigliere regionale Cinque Stelle Alessandro Solinas che in una nota chiede il coinvolgimento anche dei privati nella gestione dei pazienti covid dell’oristanese. «Già ai primi di novembre – scrive il consigliere regionale – presentammo una interrogazione in Consiglio per chiedere all'assessore alla Sanità Nieddu di valutare la possibilità di coinvolgere le strutture private della Provincia di Oristano per poter garantire una più efficace gestione dell’emergenza. Adesso, alla luce delle gravi condizioni in cui versa il San Martino, non possiamo più aspettare, è urgente che la Regione si adoperi per coinvolgere tutte le strutture disponibili, anche quelle private se necessario, che dispongano di posti letto e spazi idonei ad essere impiegati per il ricovero dei pazienti negativi al covid. Penso in particolare alla Casa di Cura Madonna del Rimedio – precisa Solinas – che offre prestazioni sanitarie private e in convenzione. Poiché siamo ancora in attesa del completamento del trasferimento dei pazienti negativi all’ospedale Mastino di Bosa, operazione che creerebbe in ogni caso maggiori difficoltà per quanto riguarda il tragitto disagevole e pericoloso, e nel quale inoltre il numero dei posti letto risulta insufficiente, chiedo all’assessore alla Sanità di attivarsi per avviare il coinvolgimento della Casa di Cura Madonna del Rimedio. È necessario agire rapidamente per consentire un alleggerimento del sistema sanitario pubblico al momento in grave sofferenza, specialmente in un territorio come quello di Oristano».

I territori da parte loro, intanto, protestano per la perdita progressiva di servizi. I sindaci dell’Unione dei Comuni del Terralbese incontreranno giovedì prossimo i vertici della Assl proprio per discutere della riduzione dei servizi essenziali nel territorio.(st.sul)

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