La Nuova Sardegna

Oristano

Consorzi di bonifica, precari da assumere

Consorzi di bonifica, precari da assumere

Nonostante le promesse della Regione duecento addetti che hanno maturato i diritti sono precari

01 marzo 2021
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ORISTANO. Con l’avvio della stagione irrigua, il sindacato chiede la stabilizzazione dei lavoratori precari nei consorzi di bonifica dell’isola, compreso quello di Oristano.

Si tratta di lavoratori con contratti di 8 mesi l’anno, che assicurano attività fondamentali per i Consorzi nel settore della manutenzione delle reti idriche agricole. In tutto duecento addetti, la maggior parte dei quali in servizio presso i Consorzi di bonifica della Sardegna Meridionale e di Oristano. La vicenda degli avventizi è vecchia di oltre trent'anni e negli ultimi anni il giudice del lavoro ha accolto il ricorso presentato da 8 precari e ha condannato il Consorzio di Bonifica di Oristano alla loro stabilizzazione.

La Regione ha messo a disposizione due milioni, ma secondo i sindacati nulla è cambiato.

Secondo il segretario regionale della Filbi-Uila Sardegna Franco Pani, «è vergognoso che una norma regionale in vigore da più di un anno non venga ancora applicata. Riteniamo che non sia più possibile far rimanere in un precariato permanente dei lavoratori che, in alcuni casi, da più di un decennio lavorano nei Consorzi di Bonifica. Per questo – ha aggiunto il segretario generale Gabriele De Gasaperis – chiediamo alla politica regionale di intervenire ed assumere le scelte necessarie a sanare questa ingiustizia investendo nell’aspetto più importante: quello del capitale umano». Nel corso dell’attivo dell’organizzazione sindacale è intervenuto il segretario regionale Pani è intervenuto anche sulla legge che riforma i consorzi.

«Urge un ampliamento delle funzioni ed un potenziamento del ruolo dei Consorzi di Bonifica, vere e proprie “sentinelle del territorio”, che rappresentano lo strumento più efficace nel contrasto al dissesto idrogeologico ed a supporto del mondo agricolo», ha aggiunto Pani spiegando che nel corso dell’attivo regionale abbiamo condiviso una proposta di revisione della legge, elaborata dalla Filbi Sardegna, che invieremo a tutti i gruppi consiliari del Consiglio Regionale ed alla controparte per incominciare un confronto ormai non più differibile».

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