La Nuova Sardegna

Oristano

L’ombra delle banche sull’Hotel Ca.Ma.

di Enrico Carta
L’ombra delle banche sull’Hotel Ca.Ma.

Un pignoramento pende sull’ex albergo che il Comune vuole trasformare in case per l’edilizia residenziale agevolata

21 dicembre 2021
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Come se la matassa non fosse già sufficientemente intricata, ecco che arriva un ulteriore nodo da sciogliere nella vicenda dell’ex hotel Ca.Ma. di via Vittorio Veneto. Non c’è infatti solo il Comune che attende all’ombra dell’albergo costruito per ospitare i tifosi durante i mondiali di calcio di Italia 90. Anche le banche aspettano da un bel po’ tanto da essere arrivate sin da metà del 2019 a presentare istanza di pignoramento per una parte dell’immobile.

Sei piani, tanto è alto l’ex albergo oggi condominio. Sei piani che il Comune vorrebbe trasformare in alloggi di edilizia residenziale agevolata sulla base di un disegno degli assessorati all’Urbanistica e ai Servizi sociali. L’idea del Comune è infatti quella dell’acquisizione gratuita: l’amministrazione lo può fare perché sull’intero stabile pende un ordine di demolizione della Corte d’appello che l’ha giudicato interamente abusivo dopo il cambio di destinazione d’uso da struttura ricettiva in condominio. Per lo stesso motivo, i giudici hanno stabilito che va demolito, ma c’è per l’appunto la scappatoia offerta dalla legge ovvero che l’abbattimento possa essere evitato se l’immobile viene acquisito dall’ente pubblico, che deve però condizionarne l’utilizzo alla sola edilizia residenziale agevolata.

La procedura, come già evidenziato negli articoli dei giorni scorsi, è già di per sé complicata perché le vecchie stanze d’albergo, unite e trasformate poi in appartamenti, non sono tutte disabitate. Altre sarebbero già vendute e attendono i futuri inquilini coi loro mobili, senonché c’è pendente il problema della demolizione ordinata dal tribunale che ha rallentato tutte le operazioni che avrebbero dovuto portare in via Vittorio Veneto i nuovi residenti.

Il Comune ha provato a inserirsi in questa partita per evitare di perdere un patrimonio immobiliare in un rione chiave per la gestione urbanistica della città, ma la procedura inizia a somigliare moltissimo a una corsa a ostacoli. In Comune, sia in assessorato che all’Ufficio Tecnico, nessuno era al corrente di questa procedura di pignoramento per cui, al momento, sia l’assessore Gianfranco Licheri sia il responsabile degli uffici del settore Urbanistica, l’ingegnere Giuseppe Pinna, non vogliono esporsi ed esprimere un parere su quello che potrebbe essere un freno ulteriore all’acquisizione. La tesi più accreditata è quella che, essendo l’immobile dichiarato dai giudici interamente abusivo, non può finire all’asta per soddisfare eventuali creditori. Allo stesso modo, se il Comune diventasse proprietario la banca non potrebbe rivendicare i soldi che invece chiede al privato. Questo però non è più un affare di urbanistica, ma una questione da ufficio legale.

In Primo Piano
Stagione 2024

Turisti più attenti: è boom di prenotazioni anticipate

di Luigi Soriga
Le nostre iniziative