La Nuova Sardegna

Oristano

Le nuove pandele

Ora è ufficiale: Mario Meloni e Salvatore Matta guideranno l’Ardia di Sedilo

di Maria Antonietta Cossu
Ora è ufficiale: Mario Meloni e Salvatore Matta guideranno l’Ardia di Sedilo

La proclamazione davanti al parroco Maurizio Demartis

31 marzo 2024
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Sedilo Un applauso fragoroso ha accompagnato la proclamazione delle pandele dell’Ardia al termine della messa solenne celebrata oggi, domenica 31 marzo, al culmine del triduo pasquale che rievoca la Passione e la Resurrezione del dio dei cristiani. Il parroco don Maurizio Demartis ha pronunciato i nomi del primo cavaliere Mario Meloni e dell’alfiere Salvatore Matta, ufficializzando un’investitura fatta mesi addietro nel più stretto riserbo ma da tempo divenuta di dominio pubblico.

«Agli inizi del 300 – ha detto il parroco citando la visione onirica in cui, secondo la leggenda, Dio predisse a Costantino la vittoria contro Massenzio nella battaglia di Ponte Milvio – un imperatore romano ha fatto un sogno che c’entra con la festa di oggi». «Ha sognato – ha aggiunto – la Croce del Risorto con la scritta “In hoc signo vinces” (con questo segno vinci, ndc). Non tanto perché dovesse combattere una guerra, quanto perché quel segno simboleggia il bene che vince sul male, la vita oltre la morte, la Croce gloriosa, Cristo che trionfa e fa trionfare chi si fida di Lui. Quell’imperatore si è fidato di Lui. Fa parte della tradizione che qualcuno rappresenti l’imperatore Costantino nei giorni della sua festa con l’impegno di impersonarlo sempre a partire dalla gioia della Pasqua, dall’incontro con Cristo. In quel segno si vince, e allora, forse, possiamo anche noi rappresentare qualcuno che di Cristo si è fidato».

Don Demartis ha indicato anche le pandeleddas scelte dai capicorsa: Michele Carboni e Costantino Atzas per Mario Meloni, Davide Scarpa e Giuseppe Spiga per Salvatore Matta. Entrambi i designati erano presenti alla funzione. Schivo Meloni, per sua ammissione refrattario a parlare pubblicamente di un argomento che in qualche modo tocca le corde emotive e più intime di chi, come i sedilesi, respira sin dall’infanzia la tradizione e la devozione per il santo bizantino. Impressioni difficili da trasmettere per chiunque, anche per chi non si sottrae alle domande. «Non è semplice descrivere le sensazioni che si provano quando ti viene affidato il compito di guidare la corsa in onore di San Costantino – ha detto Matta, che impersonerà il santo guerriero 34 anni dopo aver scritto il proprio nome nel registro delle prime pandele – né è facile capirlo per chi non vive questa condizione in prima persona».

Vista la lunga anticamera, la convocazione del parroco non è giunta del tutto inattesa. «Ho 43 anni, mi aspettavo che potesse accadere ma non lo davo per scontato – ha riferito il primo alfiere raccontando l’incontro con don Demartis in canonica –. Il 4 gennaio mi ha chiamato chiedendomi di raggiungerlo e a quel punto non ho avuto dubbi. Ero entusiasta, ma prima di pronunciarmi ho voluto consultare gli specialisti sui tempi di recupero dell’infortunio subìto l’anno scorso proprio all’Ardia a piedi. Nella discesa di Su Frontigheddu ho preso una storta e non mi sono ancora ristabilito, ma il responso dei medici mi ha confortato e, dopo aver avuto pieno sostegno dalla mia famiglia, ho accettato la nomina».

La decisione successiva ha riguardato i comprimari: «Ho chiesto agli amici più fidati di affiancarmi nel ruolo di seconda e terza pandela e si sono resi subito disponibili. Vedremo cosa ci riserverà quel giorno. Certo è che sono diverse le variabili che possono determinare l’andamento della corsa, e tra queste l’emozione gioca un ruolo importante».

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