La Nuova Sardegna

Oristano

Sanità

Risiko di nomine e trasferimenti tra Asl, esplode il caso politico

di Enrico Carta
Risiko di nomine e trasferimenti tra Asl, esplode il caso politico

Interrogazione di Fratelli d’Italia: «Così si rischia di depotenziare strutture con gravi carenze»

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Oristano Medici che mancano, altri che vengono spostati a nuovi incarichi o, peggio, dirottati in altre Asl. La crisi della sanità oristanese ora rischia di dover fare i conti, oltre che con la carenza di personale, con un risiko del tutto inatteso. È il motivo per cui si riaccende lo scontro politico, tanto che il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Emanuele Cera, ha presentato un’interrogazione urgente con richiesta di risposta scritta alla presidente Alessandra Todde e all’assessore alla Sanità Armando Bartolazzi. L'iniziativa nasce dalla nuova e ulteriore preoccupazione legata alle notizie sul trasferimento di numerosi dirigenti medici oggi in servizio negli ospedali e nelle altre strutture dell’Asl 5 di Oristano verso altre Asl sarde. «La provincia di Oristano sta assistendo con apprensione a un progressivo svuotamento di professionalità mediche essenziali – dichiara il consigliere Emanuele Cera –. Questi trasferimenti riguardano figure di rilievo, spesso punti di riferimento insostituibili per il regolare funzionamento dei reparti e la continuità dei servizi sanitari vitali. C’è da dire con estrema onestà che già da tempo si registra una grave carenza di personale sanitario negli ospedali di Oristano, Bosa e Ghilarza, e che il depotenziamento delle competenze rischia di aggravare ulteriormente una situazione già fragile. Non riusciamo a trovare giustificazioni logiche o organizzative per decisioni che sembrano quasi andare contro l’interesse primario dei cittadini».

L’interrogazione mira intanto a capire se l’allarme legato ai trasferimenti sia giustificato o meno e quindi se le notizie sono supportate da atti già programmati con i quali viene deciso lo spostamento delle sedi di lavoro del personale medico. Quindi si chiede «se e come sia stato valutato l’impatto di queste decisioni sull’equilibrio operativo e funzionale delle già precarie strutture sanitarie oristanesi. Quali azioni urgenti la Regione intenda adottare per fermare il depotenziamento e ristabilire condizioni di stabilità e operatività nei servizi sanitari locali. Se sia intenzione della Regione assumere iniziative concrete di potenziamento della sanità oristanese, attraverso un piano straordinario di reclutamento e valorizzazione del personale e l’adozione di un piano territoriale sanitario condiviso».

A ciò si aggiunge il persistente problema dell’assegnazione dei medici di medicina generale nei comuni del Terralbese, dove qualche settimana fa c’era stata la ressa per accaparrarsi uno dei cinquecento posti a disposizione per i pazienti in cerca di un dottore. Anche allora Emanuele Cera aveva presentato un’istanza che ancora non ha avuto risposta: la documentazione richiesta non è stata fornita, nonostante sia essenziale per valutare l’adeguatezza delle procedure adottate. Per questo motivo è stato coinvolto direttamente il presidente del consiglio regionale, Gianpietro Comandini, affinché un suo intervento possa consentire di dare immediato e completo riscontro alla richiesta di informazioni e di atti.

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