La Nuova Sardegna

Oristano

Sanità

Elettroshock per le cure mediche, i chiarimenti dell’Asl dopo le polemiche

di Michela Cuccu

	L'ospedale San Martino di Oristano
L'ospedale San Martino di Oristano

«Non è una terapia di prima linea ma viene utilizzata solo in casi estremamente selezionati»

3 MINUTI DI LETTURA





Oristano È un tema che divide, agita le coscienze e scatena commenti durissimi sui social network. La pratica dell'elettroshock, o terapia elettroconvulsivante (tec), continua a essere oggetto di un acceso dibattito pubblico. È successo anche con l’articolo pubblicato oggi, 26 giugno, che dava conto dell’attività dell’ospedale san Martino, l’unica struttura nell’isola dove questa terapia viene praticata. Di fronte a questo clima di profonda polarizzazione e alle numerose reazioni indignate che hanno invaso le piattaforme digitali, la Asl di Oristano ha deciso di intervenire per fare chiarezza, cercando di fornire un quadro più completo e basato sui fatti riguardo a un trattamento medico tanto controverso quanto, per alcuni, indispensabile.

«La Tec non viene utilizzata come terapia di prima linea a Oristano ma, come da linee guida, solo in casi estremamente selezionati e, soprattutto, quando tutti gli altri interventi non hanno avuto effetto. – è la prima precisazione contenuta nella nota diffusa dall’Azienda sanitaria–. Questa terapia si pratica prevalentemente in casi, rari, di depressione resistente ai trattamenti farmacologici o di catatonia». L’azienda fornisce anche dati: «Nel 2023 il Servizio psichiatrico di diagnosi e cura della Asl di Oristano ha trattato 7 persone, di cui 3 con catatonia, nel 2024 sono state trattate 6 persone, nel 2025 , due persone per sedute di mantenimento. Cifre, dunque, molto limitate rispetto al numero di pazienti presi in carico complessivamente dal servizio: solo un paziente su 100 viene trattato con Tec».

La nota spiega i motivi della scelta di effettuare questa terapia: «Garantire questa terapia vuol dire poter contare su una ulteriore opzione di cura: il servizio psichiatrico di Oristano è, come tutti gli altri, proiettato principalmente sull'intervento riabilitativo e farmacologico», scrive la Asl che sottolinea: «La procedura si effettua dopo aver condiviso tutte le informazioni necessarie con il paziente e i familiari, quindi su base volontaria, e previa firma di un consenso informato che può essere ritirato in qualunque momento. I pazienti che l'hanno provata hanno chiaramente meno stigma in merito e, anzi, chi ha tratto beneficio in passato spesso richiede una ripetizione del ciclo di cure». Dunque non un’imposizione: «Nel corso di ogni anno diverse persone si candidano spontaneamente nella convinzione di poter curare i propri disturbi ma, appunto per il criterio di appropriatezza, vengono meglio informati e indirizzati a servizi più consoni alle loro problematiche».

La nota continua con un ulteriore precisazione: «Da chiarire anche che il servizio Tec – che si pratica da oltre 30 anni a Oristano ed è l’unico nel territorio regionale – non è stato potenziato né rilanciato, ma solo formalmente riconosciuto dall'azienda: non è atteso perciò un aumento del numero di trattamenti rispetto al passato». La Asl difende la sua scelta anche sul fronte scientifico: «Quanto alle dichiarazioni che la tec sarebbe una terapia senza comprovate basi scientifiche, è vero il contrario: c'è una letteratura molto ampia che ne dimostra l’efficacia in specifici casi e fare disinformazione in merito rischia di compromettere l'alleanza terapeutica con i pazienti per i quali rappresenta davvero l'unica possibilità per raggiungere una remissione clinica».

«Permettere che la tec venga presa in considerazione e utilizzata in casi selezionati non vuol dire negare, parallelamente, l'investimento delle risorse della salute mentale sul territorio – scrive ancora la Asl –. Il dipartimento di Salute mentale della Asl di Oristano è, al contrario, storicamente molto attivo nei percorsi di riabilitazione e di inclusione sociale, avendo nel tempo consolidato una serie di esperienze innovative e virtuose, dall’agricoltura sociale sperimentata dal distretto di Ales-Terralba ai corsi di teatro promossi dal Centro di salute mentale (Csm) di Bosa, dai laboratori di scrittura creativa organizzati dal Csm di Oristano in collaborazione con il Centro servizi culturali di Oristano allo sport, che ha visto i Fenicotteri, la squadra di calcio a cinque del Csm oristanese più volte premiata a livello nazionale, ma anche la scuola di vela e windsurf e quella di musica».

Primo piano
L’allarme

Dermatite bovina contagiosa, il virus sbarca nella Penisola – IL PUNTO SULL’EMERGENZA

di Giuseppe Centore
Le nostre iniziative