Tassa CO₂, rincari fino a 700 euro a tratta per il trasporto merci da e per la Sardegna
Confartigianato: «A pagare non saranno gli armatori, ma le imprese dell’isola. La Regione intervenga»
Sassari Sulla carta la tassa è più che sacrosanta. In nome dell’ambiente. Far pagare le compagnie di navigazione per ogni tonnellata di CO₂ emessa in atmosfera dalle loro navi. Ma il conto più salato, dal primo luglio, non lo pagheranno gli armatori. Saranno le imprese sarde dell’autotrasporto a sostenere i costi per imbarcare i loro mezzi, da e per la Sardegna. Saranno più salati fino a 700 euro in più a tratta. A pesare è la sovrattassa Ets, figlia della direttiva europea che impone alle compagnie di navigazione di acquistare quote per ogni tonnellata di CO₂ emessa. L’obiettivo è combattere i cambiamenti climatici. L’obbligo riguarda tutte le navi superiori a 5000 tonnellate che fanno scalo nei porti dell’Unione Europea, comprese le tratte nazionali.
Per Confartigianato una tassa occulta, una nuova zavorra per le imprese dell’autotrasporto che già combattono inflazione e costo dei carburanti. L’associazione di categoria dà la misura dei rincari previsti sulle navi dal primo luglio 2025. «I costi per metro lineare partiranno dai 3 euro della Porto Torres-Ajaccio, passando per i 5 della Piombino-Olbia e gli 8 euro della Genova-Olbia per arrivare ai 16,50 della Livorno-Olbia, incidendo fino a 700 euro a tratta per ogni mezzo trasportato».
Un ulteriore incremento delle tariffe che già nel periodo gennaio 2019/gennaio 2024 è arrivato a circa il 70%. Che andrà a pesare sulle merci: le aziende sarde dell’autotrasporto che effettuano trasporti da e per la penisola e che utilizzano quotidianamente il servizio dei traghetti, movimentando via nave l’80% delle merci.
«Tale situazione inciderà pesantemente sul costo finale dei prodotti che arriveranno nell’Isola e metterà fuori mercato quelli sardi che vengono venduti nelle altre piazze fuori dalla regione. L’Ets, da strumento ambientale è diventato un costo – afferma Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Sardegna – una vera e propria tassa occulta e ingiusta che l’Isola deve sobbarcarsi, ribaltata dagli armatori agli autotrasportatori, rendendo le imprese e i prodotti non competitivi.
Il presidente Meloni punta la prua contri le compagnie di navigazione: «Gli armatori continuano a scaricare i costi sulle tariffe finali – sottolinea – e questo incremento pesa sui bilanci di gestione delle imprese, soprattutto quelle piccole. Il peso della salvaguardia dell’ambiente non può essere sempre sostenuto dall’ultimo anello della catena economica».
Da qui l’appello anche alla Regione perché non ignori il problema e «in questa fase di assestamento del Bilancio, pensi a una forma di sostegno verso il settore che possa supportare le imprese che dovranno affrontare questa nuova situazione. Come chiediamo da tempo a livello nazionale – conclude il Presidente di Confartigianato Sardegna – occorre introdurre modifiche normative che consentano agli autotrasportatori di recuperare automaticamente in fattura questo surplus di costi, come accade per il gasolio».