La Nuova Sardegna

Oristano

Il dramma

La storia di Yuri, 8 mesi: è sordo e cieco e la sua famiglia rischia lo sfratto – L’appello dei genitori

di Michela Cuccu
La storia di Yuri, 8 mesi: è sordo e cieco e la sua famiglia rischia lo sfratto – L’appello dei genitori

Arborea, il piccolo ha gravissime patologie dalla nascita. Il padre Valentino: «Non chiedo nulla per me ma solo per i miei figli»

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Arborea La vita di un bambino di pochi mesi, Yuri Mura, nato il 2 febbraio 2025 all’ospedale di Oristano, è già un calvario segnato da una battaglia medica devastante e da un’emergenza sociale che incombe sulla sua famiglia. La sua storia, che si snoda tra i reparti di terapia intensiva e l’incubo di uno sfratto, è diventata il simbolo della fragilità umana di fronte alla malattia e alla precarietà. Subito dopo la nascita, il piccolo è stato trasferito al Policlinico di Monserrato in condizioni gravissime. I medici hanno riscontrato lesioni cerebrali dovute a un arresto cardiaco per mancanza di ossigenazione avvenuto durante il parto. Le conseguenze sono drammatiche e permanenti: Yuri è sordo e cieco, costretto a nutrirsi tramite una cannula direttamente collegata allo stomaco, con danni cerebrali che dovranno essere accertati e monitorati durante la crescita. Sono Lesioni destinate a segnare in negativo non solo la sua esistenza, ma anche quella dei genitori, Valentino e Sara, entrambi di 44 anni, che hanno altri due figli, di 8 e 4 anni.

A causa di un recente aggravamento delle condizioni, il piccolo è attualmente ricoverato all’ospedale Gemelli di Roma. Mentre affrontano l’angoscia per la salute del piccolo, la famiglia Mura si trova a fronteggiare anche una gravissima emergenza abitativa. Hanno ricevuto un avviso di sfratto con la data di rilascio della casa già fissata, sebbene rinviata per due volte. Nonostante le ripetute richieste, il Comune non è ancora riuscito a trovare una soluzione abitativa per la famiglia, che teme di ritrovarsi presto in mezzo alla strada. La situazione economica è precaria. Il padre Valentino faceva il cuoco prima che una trombosi lo rendesse invalido.

La madre, Sara, al momento non lavora. La loro dignità emerge nelle parole di Valentino: «Non chiedo nulla per me, ma solo per i miei figli». La disperazione si è toccata con mano al momento del trasferimento di Yuri al Gemelli, quando la madre Sara lo ha accompagnato sull’elicottero dell’Areus. L’esperienza è stata straziante: rimasta sola a Roma, si è trovata senza soldi, perfino per un panino o per il biglietto di ritorno in Sardegna. «Ce li ha anticipati l’avvocato, per fortuna», ha raccontato il marito. I coniugi Mura, assistiti dagli avvocati Fabio Costa e Marco Mascia, hanno presentato un esposto alla procura di Oristano, la quale ha nominato dei periti medico-legali. Il futuro di Yuri è strettamente legato all’esito di queste perizie. Una flebile luce di speranza si è accesa recentemente: l’ospedale Gemelli ha annunciato che il bimbo sarà trasferito dalla terapia intensiva al reparto di pediatria. La mamma ha preso il primo volo per Roma. La speranza è che il piccolo possa essere dimesso presto, ma il padre nutre timori per il rientro. «Non so se potrà viaggiare e nel caso spero che la trasferta avvenga ancora una volta su un elicottero del servizio sanitario. Non vorrei che durante il viaggio mio figlio si sentisse nuovamente male e non ci fosse personale in grado di assisterlo».

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