La Nuova Sardegna

Oristano

Cultura

Il bando non è ancora pronto e il teatro resta senza un gestore

di Enrico Carta
Il bando non è ancora pronto e il teatro resta senza un gestore

Il Garau rimarrà ancora in affidamento provvisorio: pochi spettacoli anche per la nuova stagione

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Oristano Cinque anni. Tanti ne sono passati da quando il Teatro Garau è finito in gestione provvisoria. Eppure il Comune è ancora alle prese con il primo atto: quello del bando per affidare la struttura. È un copione che si ripete, tra rinvii, attese e mezze promesse, mentre il palcoscenico aspetta di essere calcato da protagonisti veri. La stagione 2025-2026? Sarà una replica di quella passata, una sorta di monologo con poche date, gli spettacoli del circuito Cedac, e poi il vuoto. Niente programmazione strutturata, nessuna visione a lungo termine anche perché queste sono cose che richiedono tempo e preparazione per cui bisogna pensarci con adeguato anticipo.

Così il Garau, che dovrebbe essere il motore culturale della città, si ritrova a fare da comparsa. Gli uffici comunali, intanto, arrancano. Il bando per l’affidamento definitivo della gestione è ancora in fase embrionale o, meglio, è un’idea con più di un’indicazione data dalla commissione consiliare che varie volte si era riunita e aveva confezionato le direttive. La prospettiva più concreta è quindi quella di una nuova proroga con la gestione ancora affidata alla Pro Loco. Insomma, si va avanti con questa soluzione tampone che offre opportunità di sedersi nelle poltroncine della platea o del loggione soltanto una dozzina di volte all’anno, più qualche appuntamento estemporaneo e qualche convegno.

Poco, pochino, come uno spettacolo a metà e non c’è nemmeno la possibilità di sperare in un miracolo, perché il bando non è pronto e i tempi della burocrazia sono lunghi, per cui, anche se ci si mettesse a correre come centometristi, al massimo si arriverebbe col bando pronto a gennaio e con la prospettiva assai probabile che a nessuno venga in mente di fare un passo che potrebbe essere più lungo della gamba, perché accollarsi la gestione della struttura senza poter programmare la stagione significherebbe partire a handicap.

La notizia dell’ennesimo rinvio è stata data dall’assessore Simone Prevete nella scorsa riunione della commissione consiliare alla Cultura, convocata dal presidente Antonio Iatalese. Si doveva parlare di tutt’altro e si è parlato di tutt’altro, perché la riunione ha affrontato il tema della gestione della pinacoteca, ma c’è stato spazio anche per questa comunicazione che ha lasciato spiazzati un po’ tutti, maggioranza e opposizione. Sul tavolo resta sempre la relazione che la commissione aveva preparato e che, tra le altre cose, è finita nell’imbuto della crisi comunale. In questi mesi infatti c’è stata prima la defenestrazione dell’assessore Luca Faedda, quindi quella del suo successore Luigi Mureddu e infine il passaggio di consegne dell’assessorato nelle mani proprio di Simone Prevete. Si può capire come la continuità dell’azione amministrativa sia stata continuamente interrotta al pari di uno spettacolo travolto dai fischi. E quindi, anche per questa stagione il sipario si alzerà due o tre volte al mese. Ad andar bene quattro. In un capoluogo di provincia.

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