La Nuova Sardegna

Sassari

La protesta

Ospedali: è emergenza parcheggi. La Uil: «Ce ne sono 300 inutilizzati»

di Nadia Cossu
Ospedali: è emergenza parcheggi. La Uil: «Ce ne sono 300 inutilizzati»

La denuncia di dipendenti Aou e cittadini: «Costretti a spendere anche 10 euro al giorno nelle aree di sosta a pagamento»

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Sassari L’emergenza c’è ed è sotto gli occhi di tutti. È sufficiente fare un giro nell’ampio perimetro che delimita gli ospedali di Sassari per avere contezza di una problematica che affligge centinaia di persone: la carenza di parcheggi. Ormai si lascia la macchina ovunque: sui marciapiedi, sopra la segnaletica orizzontale, di traverso, costringendo gli automobilisti a manovre impossibili per poter uscire dalle aree di sosta con la carrozzeria intatta.

A pagare le conseguenze di questa situazione drammatica sono i cittadini che devono fare una visita medica, i pazienti che hanno necessità di assistenza, i familiari dei malati e, non ultimo, i dipendenti dell’Aou. Ossia coloro che ogni giorno vanno a lavorare in ospedale – spesso sono pendolari che partono prestissimo dai loro paesi di residenza per raggiungere Sassari – e che, se sono “fortunati”, riescono a trovare uno stallo libero nelle vicine aree a pagamento al costo di 8/10 euro al giorno. Un salasso.

Attualmente, i pochi parcheggi a tariffa agevolata a disposizione (come quelli davanti al palazzo di Malattie infettive e al Complesso biologico dell’Università) si riempiono nelle primissime ore del mattino. Per l’utenza e per il personale che arriva dopo, l’unica alternativa è rappresentata dai posteggi a pagamento gestiti da Apcoa (come quello di via dei Mille e il terzo sotto-piano del Palazzo Rosa). Questa soluzione, tuttavia, impone un esborso economico non indifferente e insostenibile per i dipendenti e per i pazienti. Un intero turno di servizio o una giornata di visite specialistiche, degenze o assistenza si traduce in una spesa giornaliera stimata tra gli 8 e i 10 euro per il parcheggio.

«È inaccettabile che i dipendenti, la cui metà proviene dai paesi del circondario con orari di lavoro spesso non compatibili con i mezzi pubblici – lamentano alcuni lavoratori – debbano sostenere un costo così elevato semplicemente per esercitare il proprio diritto al lavoro in orario, o che i pazienti debbano affrontare un’ulteriore spesa per l’accesso alle cure».

Eppure, a fronte di questa evidente emergenza, esisterebbero numerosi stalli già realizzati all’interno del complesso ospedaliero che inspiegabilmente rimangono chiusi e inutilizzati. In particolare i due sotto-piani del Palazzo Rosa – circa 300 posteggi – vuoti e indisponibili per i dipendenti e l’utenza.

«L’ultima lettera inviata a questo proposito alla direzione – commenta Mariangela Campus, segretaria territoriale della Uil con delega alla Sanità – risale allo scorso 13 agosto. E riguardava la protesta dei lavoratori che avevano ricevuto una mail nella quale veniva loro comunicato che dal mese di settembre i parcheggi in abbonamento dell’ “Oliveto” si sarebbero potuti utilizzare a mesi alterni con la discrimine della lettera con la quale iniziava il cognome dell’abbonato. E nel frattempo però i due piani dei parcheggi del Palazzo Rosa sono inutilizzati da tantissimo tempo. Avevano risposto che mancava la messa a norma del sistema antincendio (rilevatori di fumo, estintori, segnaletica di sicurezza). E ancora non è cambiato nulla. Una situazione che crea notevoli difficoltà ai dipendenti , costretti a parcheggiare lontano dall’ospedale con relativi disagi e perdite di tempo».

Ci sarebbe poi il parcheggio dell’adiacente Istituto di Agraria che, pur disponendo di numerosi stalli, è riservato al personale dell’Università, mentre sarebbe escluso quello Aou. «Non è forse un diritto dei dipendenti – si chiedono – poter arrivare in orario sul posto di lavoro e trovare una sistemazione dignitosa e non onerosa per la propria auto? Perché l’Aou di Sassari rappresenta una dolorosa eccezione nel panorama sanitario nazionale e regionale, dove la maggior parte degli ospedali garantisce parcheggi a tariffe agevolate o gratuiti ai propri dipendenti?». 

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