La Nuova Sardegna

Oristano

Il caso

Inail senza medico legale, nel cassetto 1.600 pratiche inevase

di Piero Marongiu
Inail senza medico legale, nel cassetto 1.600 pratiche inevase

Tanti i problemi per gli utenti, è rivolta dei patronati

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Oristano Non ci sono medici e le visite per accertare eventuali danni causati dall’attività lavorativa non si fanno. Circa 1.600 pratiche a oggi giacciono all’Inail in attesa di essere esaminate. Qualcuna c’è da quasi due anni. Tra quelle pratiche ci sono malattie professionali, ricorsi in sede collegiale, infortuni sul lavoro. E all’orizzonte non si intravedono soluzioni, visto che l’Istituto è rimasto senza medici dallo scorso settembre e chi aspetta per vedersi riconoscere la malattia professionale potrebbe vedersi decadere il diritto alle prestazioni previste. La denuncia arriva dai Patronati della provincia di Oristano, i quali, tempestati dalle richieste di informazioni da parte dei loro assistiti, rispondono che le responsabilità della situazione creatasi non possono essere iscritte in capo a loro. Acli, Enac-Uci, Enapa-Confagricoltura, Enasc-Unsic, Enasco 50 & Più, Epaca-Coldiretti, Epasa Itaco-Cna, Inapa-Confartigianato, Inca-Cgil, Ital-Uil, Senas e Sias Mcl, in una nota congiunta, puntano il dito contro l’Inail reo, a loro dire, di non aver risolto il problema dei ritardi accumulati, nonostante ripetute segnalazioni e incontri, avvenuti nel tempo, con i vertici dell’Istituto.

«Nel mese di luglio 2025 – si legge nella nota – i patronati, in modo unitario, dopo aver inutilmente sollecitato singolarmente la definizione delle istanze, hanno richiesto e ottenuto un incontro con la dirigenza, amministrativa e medica della sede Inail di Oristano. Durante l’incontro, i rappresentanti dell’Istituto hanno confermato che il motivo dei ritardi è la grave carenza dei medici, destinata a peggiorare da settembre 2025 a seguito delle dimissioni dell’unico medico legale rimasto». Una situazione che rischia di peggiorare ulteriormente e che rende incomprensibili agli occhi degli utenti che avevano presentato la domanda di accertamento della malattia professionale da oltre un anno e mezzo, i motivi per cui sono stati scavalcati da altri che avevano la pratica in giacenza da minor tempo. A tal proposito «i patronati – viene sottolineato – hanno contestato il mancato rispetto dell’ordine cronologico nelle poche pratiche esaminate. E la situazione non è migliorata neanche dopo l’invio, come richiesto dall’Istituto, degli elenchi dei casi inevasi ordinati per data di presentazione delle pratiche, alcune delle quali risalenti alla fine del 2023».

Non ha sortito risultati neppure l’incontro avvenuto tra i rappresentanti dei patronati delle province di Cagliari, Nuoro e Oristano, convocato nella sede Inail regionale lo scorso 11 novembre, dal quale è emerso che «l’unico elemento di possibile miglioramento riguarda il nuovo bando di concorso per l’assunzione di 6 medici legali destinati all’Inail Sardegna. In quell’incontro è stata comunicata la volontà di tamponare l’emergenza con la presenza a turno, a Oristano, di 2 medici provenienti da altre sedi». Ai già numerosi problemi connessi all’assenza di medici sul territorio, di medicina generale e pediatri, che di fatto rende problematico l’accesso alle cure mediche per migliaia di persone, si aggiungono quelli dei lavoratori in attesa di una visita per il riconoscimento delle malattie insorte durante, o per causa, l’attività professionale che, oltre ai problemi di salute, devono fronteggiare disagi di varia natura prima di vedersi riconosciuto un loro diritto. I patronati, visto che la situazione in atto non pare risolvibile con azioni concrete nel breve termine, al fine di tutelare i propri assistiti, scrivono: «si vedono costretti ad avviare i ricorsi giudiziari per silenzio rifiuto».

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