La Nuova Sardegna

Lucina, il giallo della nave gemella

Piero Mannironi
LUCINA. Tre testimoni dicono di averla vista a Feraxi
LUCINA. Tre testimoni dicono di averla vista a Feraxi

Si chiamava Britannia, forse era a Feraxi quando scomparve Volpe 132

18 settembre 2011
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SASSARI. I militari del poligono interforze del Salto di Quirra e la guardia di finanza negano con ostinazione quella inquietante presenza. A Feraxi - dicono - la sera del 2 marzo del 1994, non c'era alcuna nave in rada. Ovvia conseguenza: non può esserci perciò un legame tra la scomparsa dell'elicottero Volpe 132 e la misteriosa portacontainer che invece tre testimoni dicono di avere visto. A dire la verità, sono in molti ad aver notato quella nave, ma non parlano. Per paura.

«Di certe cose è meglio non dire nulla» è la frase dietro la quale hanno nascosto la propria coscienza molte persone. Gigi Marini, il pensionato di Villacidro che ha reso una descrizione molto dettagliata degli eventi, il 20 gennaio 1998 dice alla polizia giudiziaria: «Quella sera credo che sull'altra sponda del Rio Picocca qualcun altro stesse pescando e che abbia visto e sentito tutto. Non saprei dire quante persone fossero e chi fossero perché era buio, ma notai le luci delle pile che usano i pescatori». Marini parla a lungo della misteriosa nave. Dice di averla vista, alle 8,30 del 2 marzo, a 500 metri dalla riva a nord della baia di Feraxi. La sera, invece, era a sud. A circa 150 metri da Capo Figu, proprio dove lo stesso Marini dice di aver visto un bagliore in cielo tra le 19,15 e le 19,45. È il momento tragico nel quale si compie il destino di Volpe 132 e dei due sottufficiali della Finanza Gianfranco Deriu e di Fabrizio Sedda.Insomma, Marini indica addirittura il punto esatto in cui sarebbe precipitato Volpe 132. Ne descrive anche la rotta, che coincide perfettamente con quella indicata dagli altri testimoni Giovanni Utzeri, Antonio Cuccu e Giuseppe Zuncheddu. Ma il punto è che Marini, Utzeri e Cuccu non solo sono sicurissimi della presenza della misteriosa nave a Feraxi, ma addirittura la riconoscono da una fotografia: sarebbe la Lucina, che quattro mesi dopo sarà teatro della strage dell'equipaggio nel porto algerino di Djendjen.

Le loro descrizioni divergono leggermente tra loro, ma tutti e tre sono sicuri che si tratti proprio della Lucina. Cuccu, esperto uomo di mare, cementa la propria certezza col fatto che quella nave l'aveva vista molte altre volte in rada, per cui era perfettamente in grado di riconoscerla. La polizia giudiziaria ha indagato sui movimenti delle due navi utilizzate quell'anno dalla Sem Molini Sardi: la Lucina, appunto, e la Ricky Lift. Mentre quest'ultima, dal registro "Protocollo navi", risulta aver mollato gli ormeggi da Cagliari (dove era attraccata dal 27 febbraio) il 3 marzo alle 13,30, della Lucina si sa solo che arrivò al porto di Cagliari il 10 aprile'94. Non si hanno molte notizie sui suoi spostamenti nei giorni precedenti. Ma gli investigatori della procura di Cagliari tendono a comunque a escludere che a Feraxi ci fosse la Lucina. Per questo parlano di una «nave gemella» e l'hanno cercata per anni. Si è parlato così della Pepito e poi della Cecilia. Ma la Pepito, ha scoperto La Nuova, altri non è che uno dei tanti nomi della Lucina (che oggi si chiama Joanne I). Mentre la Cecilia, anche se simile, non sembra possa essere confusa con la Lucina. Una gemella della Lucina comunque esiste davvero. E per trovarla non si doveva neanche andare a cercare molto lontano. Si tratta della Britannia che, guarda caso, era di proprietà della società Sagittario di Monte di Procida, allora gestita dalla famiglia Varriale. Proprio come la Lucina. Costruita nel 1976 nei cantieri Danyard Frederikshavn, in Danimarca, ha il codice IMO 7431105. Il suo ultimo nome è Evagelismos. Fino al primo maggio 1994 si è chiamata Britannia. Poi, fino al 26 novembre 1994, Samietta. Successivamente ha assunto i nomi di Angel, Noor Alabdullah, Nada el Reedy, Captain Ahmed 3 e, dall'11 marzo 2008, Evagelismos. Secondo le ultime notizie, sarebbe stata rottamata quest'anno. Il 7 febbraio del 2011 era comunque in attività, visto che risultava ancorata nel porto turco di Aliata. Batteva bandiera delle Isole Comore.

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