La Nuova Sardegna

La rivolta dei sindaci dopo gli attentati

Filippo Peretti
I danni provocati da uno degli attentati che hanno segnato nelle ultime settimane una nuova escalation del fenomeno
I danni provocati da uno degli attentati che hanno segnato nelle ultime settimane una nuova escalation del fenomeno

«Stato e Regione ci aiutino, servono indagini e politiche contro il malessere»

01 marzo 2012
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CAGLIARI. Gli amministratori locali, contro i quali si è riacceso il fenomeno degli attentati, dicono basta: «Ora Stato e Regione devono aiutarci davvero». E intanto una delle ultime vittime, il sindaco di Monserrato Gianni Argiolas, ieri si è autosospeso dall'attività. Gli ultimi casi di Irgoli, Tempio, Monserrato e Galtellì, uniti agli attentati contro edifici dei Comuni, hanno riacceso l'allarme. Di fronte a questa escalation, ieri mattina si è riunito il coordinamento delle associazioni degli Enti locali: i Comuni (Anci, Asel e Aiccre), Comunità montane (Uncem) e Province (Ups). E' stato approvato all'unanimità un ordine del giorno che, tra le altre cose, chiede un incontro al ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, che due giorni fa era già stata sollecitata da un'interrogazione dei deputati sardi del Pd. Oltre che un «piano di intervento per la sicurezza degli amministratori locali» viene chiesto un intervento globale del governo nazionale per «testimoniare la presenza dello Stato» sia con indagini più proficue sia con interventi mirate ad alleviare il malessere sociale. Secondo i sindaci, infatti, una delle cause principali del fenomeno attentati «trova origine nella grave situazione di disagio che stanno attraversando la Sardegna e i Comuni in particolari» per «la crescente disoccupazione, il taglio dei servizi essenziali (sanità, scuola, eccetera) e delle altre risorse destinate agli enti locali». Per contrastare questa crisi è stato rivolto un appello anche alla Regione: «Serve un piano straordinario, strategico e coordinato di interventi». Del problema si è occupato ieri anche il coordinamento delle forze di polizia a Cagliari sotto la guida del prefetto Giovanni Balsamo. Il presidente dell'Anci, Cristiano Erriu, che ha incontrato il prefetto, ha affermato che «non è «non è più rinviabile un confronto con le istituzioni regionali e nazionali per individuare soluzioni urgenti in grado di arginare e debellare il fenomeno». Lo stesso coordinamento degli Enti locali ha ricordato che nel 2011 l'incontro con il ministro Roberto Maroni aveva individuato soluzioni operative che, pur in un momento di difficoltà generale per il Paese, avrebbero potuto affrontare il caso con qualche speranza di soluzione. Solo che nel frattempo il fenomeno si è ulteriormente aggravato, riaprendo una fase di allarme e anche di frustazione per gli amministratori locali. I quali, in questo clima e sentendosi soli, devono affrontare il precipitare di una crisi economica che provoca altre tensioni. In attesa che queste iniziative producano risultati, il sindaco di Monserrato ha deciso di non dimettersi ma ha annunciato la propria autosospensione dai lavori della Giunta e del Consiglio comunale. «Prendo atto dell'impegno delle istituzioni e in particolare del prefetto di Cagliari - ha detto - ma attendo di verificare cosa cambierà e di vedere qualche fatto e qualche risultato anche dal punto di vista investigativo».

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