La Nuova Sardegna

Coop Azzurra, i dirigenti davanti al gup

Coop Azzurra, i dirigenti davanti al gup

Sassari, chiuse le indagini e chiesto il rinvio a giudizio. Decine gli appartamenti ancora da consegnare

26 gennaio 2013
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SASSARI. Un giro vorticoso di fatture per centinaia di migliaia di euro che hanno fatto lievitare i costi degli appartamenti e messo in ginocchio i soci della Cooperativa Azzurra, alcuni dei quali sono stati costretti a sottostare alle sempre più esose richieste pur di avere una casa, mentre altri 16 hanno preferito dare battaglia legale. E così, dopo una lunga inchiesta, Gianni Caria, sostituto procuratore della Repubblica del tribunale di Sassari, ha chiesto il rinvio a giudizio di 11 tra dirigenti e collaboratori della coop (attualmente in amministrazione controllata e gestita da tre liquidatori) che ha costruito appartamenti ad Alghero, Ozieri, Olbia e Buddusò.

All’udienza preliminare del 19 febbraio per difendersi dalle accuse di malversazione ai danni dello Stato e appropriazione indebita dovranno comparire: l’amministratore della Coop Azzurra Giovanni Maria Murru, Francesco Murru presidente del cda dal 2003 al 2006, Giuseppe Murru, Salvatore Contu vicepresidente del cda dal 2007 al 2009, Pier Mario Tedde componente del collegio sindacale dal 2001 e del cda dal 2004, Giovanni Maria Torru presidente del cda dal 2006 al 2009, Antonio Lias presidente del collegio sindacale dal 2001 al 2003, Raimonda Contu presidente del consiglio di amministrazione dal 2001 al 2003, , Alessandro Carta sindaco effettivo dal 2001 al 2003 e dal 2005 al 2007, Tomaso Solinas sindaco effettivo dal 2001 al 2003 e dal 2005 al 2007 e Luigi Conti tecnico di fiducia della cooperativa.

L’ingarbugliata vicenda della Coop Azzurra è cominciata tra la fine degli Anni Novanta e i primi del Duemila. Il progetto prevedeva la realizzazione di decine di appartamenti di edilizia agevolata: case di qualità a prezzo contenuto. Ma il sogno dei soci si era trasformato in un incubo, con debiti alle stelle, bilanci societari oscuri ai soci, banche alla porta e niente case. Le costruzioni erano andate avanti speditamente fino a quando i soci si erano trovati a far fronte a incessanti richieste di adeguamento dei prezzi degli alloggi. Alcuni avevano aderito anche se con difficoltà, altri avevano invece puntato i piedi, chiedendo ai dirigenti dell’Azzurra spiegazioni sul lievitare dei prezzi degli appartamenti, che dall’iniziale costo di 119mila euro erano arrivati a oltre 190mila. I responsabili della coop avevano tergiversato e poi, senza alcuna spiegazione, avevano cacciato i contestatori e assegnato ad altri i loro appartamenti. A quel punto erano partite le denunce e a frugare nei conti della Cooperativa Azzurra era arrivata la guardia di finanza che aveva accertato una serie impressionante di irregolarità. Ravvisate anche dai commissari straordinari nominati dal ministero che avevano scoperto un indebitamento dell’Azzurra per oltre 3 milioni di euro. (plp)

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