La Nuova Sardegna

Politica divisa. Lai: bene. Pili: demenziale

Politica divisa. Lai: bene. Pili: demenziale

Il senatore Pd elogia l’accordo sulle rotte, il deputato di Unidos è critico e annuncia un’interrogazione

29 luglio 2014
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SASSARI. La trattativa per la nuova convenzione tra Regione e Tirrenia viene accolta in modo differente. Il senatore e segretario regionale del Pd, Silvio Lai, esprime soddisfazione per questo primo contatto. «A piccoli passi, ma in avanti e senza fuochi d'artificio. Bene – dice il segretario –. Gli sconti sulle tariffe dei residenti e degli emigrati e una riduzione sui costi di trasporto delle merci sono un primo risultato. Sono il frutto di una trattativa impegnativa, a cui non si poteva rinunciare. È corretto il sì della Regione da parte dell’assessore Massimo Deiana. Il risultato non è ancora quello auspicato, ma, come ha detto bene l'assessore, si lavora da subito per la prossima revisione annuale della convenzione e per ottenere un prezzo per i residenti da continuità vera».Lai mette in evidenza i passi avanti nel dialogo tra la Regione e Tirrenia. «Siamo di fronte a una inversione di rotta dopo le politiche degli anni scorsi di scontro frontale tra Regione e compagnia le cui conseguenze, tra il fallimento della Saremar e le tariffe impossibili, sono stati tutti a carico dei cittadini sardi, sia per i costi diretti che per la diminuzione dei turisti, che iniziano solo ora a ritornare. È importante avere creato un nuovo rapporto con la Cin senza subalternità né pregiudizi. Non si entra più nei conflitti della proprietà, ma si punta alla valutazione oggettiva dei piani industriali della compagnia. Le strategie della Tirrenia devono essere indipendenti dalle risorse pubbliche. Perché solo una compagnia con i conti in ordine può essere un partner industriale serio per il turismo sardo e può essere in grado di abbassare le tariffe per il servizio pubblico di continuità». Opposto il giudizio sull’accordo del deputato di Unidos, Mauro Pili. «La Regione si siede al banchetto di Tirrenia e svende l'ultima trincea della continuità territoriale – accusa Pili –. Saranno dimezzate le rotte sulla Cagliari-Civitavecchia, cancellato l’attracco ad Arbatax. Le tariffe resteranno alle stelle, e andranno avanti con i finti ribassi legati ad aumenti che erano stati bloccati con dure proteste. La realtà è che giunta Pigliaru continua la politica di sottomissione al governo nazionale e alle lobby dei trasporti. La rocambolesca intesa tra Tirrenia e Regione, complice la benedizione del ministero dei Trasporti, è l’ennesima riprova della totale incapacità di difesa degli interessi della Sardegna. Non si fanno crescere i servizi, né si misura il reale costo del trasporto marittimo. Non si tutela l’interesse dell’isola. La Sardegna deve essere collegata con una tariffa unica in grado di riequilibrare il costo dei trasporti. Al contrario questa Regione di dilettanti allo sbaraglio accetta il dimezzamento delle rotte su Cagliari e la cancellazione del porto di Arbatax. È come se lo Stato decidesse di far funzionare l'autostrada del Sole a giorni alterni». Critico anche il coordinatore regionale dei Riformatori, Michele Cossa. «È l’ennesimo accordo capestro di una Giunta che non fa gli interessi dei sardi. Se fosse vero che l’accordo prevede la riduzione delle tratte invernali tra Cagliari e Civitavecchia e l'accorciamento di quello da Genova che si fermerà solo a Olbia, senza arrivare ad Arbatax, siamo in presenza di un insulto ai sardi che vengono confinati nell’isola».

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