La Nuova Sardegna

Orosei, la spiaggia di Fuile ’e mare: rinata dopo l’alluvione

di Angelo Fontanesi
Orosei, la spiaggia di Fuile ’e mare: rinata dopo l’alluvione

13 agosto 2014
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OROSEI. La storia della spiaggia di Fuile 'e mare a Cala Liberotto somiglia tanto alla favola del brutto anatroccolo. Con una sostanziale differenza: la trasformazione da caletta poco appetibile a spiaggia più gettonata dell'estate 2014 nel litorale oroseino non è il frutto di una benigna genesi evolutiva ma della possente ribellione della natura. C'è voluto infatti il nubifragio del novembre del 2008 a rimettere le cose a posto e ridare lustro e prestigio alla spiaggia.

Per anni gli unici suoi frequentatori assidui sono stati i proprietari delle case e delle villette vicine realizzate tra gli anni Sessanta-Settanta e qualche vacanziere con prole al seguito che veniva a conoscenza di una sua particolarità. Oltre ad avere una rena candida e impalpabile, questa piccola baia di poco più di cento metri di lunghezza ha infatti un bagnasciuga di acqua cristallina di pochi centimetri di profondità che corre per decine di metri, prima di arrivare a “dove non si tocca”, su un fondale sabbioso e senza un ciottolo. Il mare ideale insomma per piccoli bagnanti in erba e loro genitori. Eppure veniva sistematicamente evitata dal grande pubblico. Il motivo era la frequente ed ingombrate presenza di banchi di posidonie spiaggiate che in alcune estati occupavano interamente la spiaggia e stazionavano in galleggiamento nei primi metri del bagnasciuga. Ma non era tutta colpa della natura. Anzi. Correvano gli ultimi anni Novanta e il “non problema” delle alghe nelle spiagge sembrava diventato il pericolo numero uno del turismo in Sardegna, Poi si capì che così non era, ma in quegli anni, oltre a decine di convegni e tavole rotonde sull'argomento, su ogni spiaggia dell'isola se ne fecero di ogni colore pur di garantire 30/40 giorni di sabbia intonsa per i turisti. Costasse quel che costasse. E la spiaggia di Fuile 'e mare, nonostante nessun grosso albergo nei paraggi, non fece eccezione. Bastarono le pressioni dei “soliti” comitati locali fai da te.

La grande mappa delle spiagge della Sardegna

Un'estate, con tanto di contributo comunale, si arrivò addirittura a scavare una enorme buca in mezzo all'arenile dove, spingendole direttamente dal mare con ruspe cingolate, furono sepolte tonnellate di alghe putrescenti. Il risultato fu funesto. Poi in una notte di novembre del 2008 dai cieli della Baronia scese giù un mare d'acqua. Tanta acqua da ingrossare a dismisura il rio sa Minda che sfocia proprio sulla spiaggetta di Fuile 'e mare e che nella sua terrificante corsa la mare buttò giù ponti ma fece anche giustizia delle malefatte dell'uomo. Ora il gioco delle correnti è tornato a dettare legge regalando nuovamente alla caletta di Fuile 'e mare sabbia candida e impalpabile e acque basse e cristalline.

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