La Nuova Sardegna

SANITà

Ok al taglio delle Asl, nasce l’Agenzia del 118

Alfredo Franchini
L'interno di una sala operatoria
L'interno di una sala operatoria

Primo tassello della riforma, ma in Consiglio vota a favore solo la maggioranza L’assessorato diventa “alla Salute”. In commissione pronti 400 emendamenti

30 ottobre 2014
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CAGLIARI In Commissione sono arrivati ieri poco meno di 400 emendamenti alla legge che avvia la riforma sanitaria. In aula, dopo l’approvazione del primo articolo, la proposta ha subito uno stop: ritornerà in Consiglio il prossimo 4 novembre.

Ieri è stata ribadita la guerra di posizione tra la maggioranza, compatta nel sostenere la proposta, e l’opposizione che ha iniziato contestando anche il titolo della legge: «Norme urgenti per la riforma del sistema sanitario».

Nessuna urgenza - a giudizio della minoranza - visto che la proposta di legge era stata depositata a luglio e soprattutto perché si tratta di una legge di principi. L’articolo approvato prevede che la Regione riduca il numero delle Asl in coerenza con il riordino degli Enti locali: viene ribadita la volontà di risparmiare sulla spesa e il numero delle Asl sarà definito dalla giunta. Con una contraddizione rilevata dall’opposizione: «Da una parte si riduce il numero delle Asl, dall’altra se ne crea una nuova per le urgenze».

Arriva anche il cambio del nome dell’assessorato: non più alla Sanità ma alla Salute, perché si punterà sulla prevenzione e perché verrà incorporata l’Agenzia regionale dalla sanità. L’Agenzia per l’emergenza-urgenza di cui la minoranza ha contestato anche la scelta dell’acronimo, (Areu), è destinata a riorganizzare il sistema del 118 e la rete territoriale di assistenza, compresa la medicina del territorio.

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha posto, però un problema politico: l’incomunicabilità tra giunta e consiglio regionale. E citato il caso del commissariamento dell’Ente Foreste: «Mentre la commissione discuteva il da farsi e programmava i lavori in aula, la giunta anticipava il commissariamento. Si sta esautorando il Consiglio ed è anche il caso del tentativo che vogliono fare con l’Istituto zooprofilattico».

Pietro Cocco, capogruppo del Pd, e Anna Maria Busia (Cd), hanno spiegato che la proposta di legge è in realtà l’avvio della riforma sanitaria e pertanto diventa un tassello indispensabile: «Sono norme urgentissime», ha detto Cocco. Respinti gli emendamenti per cambiare il titolo, il Consiglio è entrato nel merito della legge. Giorgio Oppi sperava in un approccio diverso: «L’opposizione ha consentito in commissione di procedere velocemente con gli emendamenti. In aula, la maggioranza ha incominciato con un atteggiamento arrogante. E sbaglia: fa bene a commissariare le Asl, è nel suo diritto. Ma i commissari hanno funzioni ordinarie, per ridurre il disavanzo occorrerebbero funzioni straordinarie. Il disavanzo aumenterà». Poi rivolgendosi all’assessore Arru, Oppi ha concluso: «Non voglio fare il gufo, ma chi ha gestito la sanità con i metodi della Dirindin, poi è stato punito dagli elettori».

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