La Nuova Sardegna

L’allegra banda di Arbore infiamma il “Girotonno”

di Simone Repetto

L’Orchestra italiana ha aperto il programma dei concerti a Carloforte La lezione di Carosone e Murolo, con un omaggio alle sonorità della Liguria

01 giugno 2015
2 MINUTI DI LETTURA





CARLOFORTE. Ci ha pensato l'allegra truppa di musicisti capitanata da un esperto comandante a scaldare il migliaio di spettatori che, sabato sera, hanno assistito al concerto di apertura della tredicesima edizione del Girotonno. Salutato da un poco gradevole ed assai fresco maestrale, Renzo Arbore e l'Orchestra italiana, composta da quindici elementi, sono saliti sul palco del campo sportivo Pino Solitario con un unico obiettivo: conquistare, a suon di musica popolare e ben note canzoni, il pubblico isolano.

Missione compiuta, a giudicare dai tanti applausi e l'entusiasmo maturato al seguito di una lunga scaletta, che ha visto l'intervallarsi di canzoni della musica popolare italiana e napoletana (da Carosone a Murolo, che Arbore ritiene i suoi primi maestri) ai suoi più grandi successi, soprattutto televisivi, da “Quelli della Notte” fino a quelli contenuti nell'ultimo doppio lavoro “E pensare che dovevo fare il dentista”, con molteplici escursioni nello swing, medley azzeccati e l'immancabile clarinetto in mano, per oltre due ore e mezza di musica.

«Abbiamo fatto un concerto speciale – ha detto Arbore soddisfatto – anche perchè ho girato la Sardegna in lungo e in largo ma non ero mai stato a Carloforte e ci tenevamo a fare bella figura, insieme ai miei musicisti, che vogliono dare il massimo quando suonano lontano da Napoli. Visto che qui si parla ligure, abbiamo anche pensato di eseguire un piccolo omaggio all'etnia genovese di questa splendida isola».

Terminate le fatiche sul palcoscenico, il maestro foggiano, che continua a girare il mondo per promuovere la musica italiana ha voluto ritornare su un appuntamento speciale, a cui tiene particolarmente. «In questi giorni fanno esattamente trent'anni dal programma “Quelli della notte”, che su Rai 2 era diventato una fissazione, un'epidemia: la gente non usciva per vedere la storia stranissima che si svolgeva in quel salotto e quella musica che noi suonavamo. Dopo “Lascia o raddoppia”, “Quelli della notte” è stato il fenomeno più curioso di fanatismo nei confronti di una trasmissione. Questo anniversario lo festeggeremo sabato 13 giugno da Fabio Fazio in tv con una parte dei protagonisti di allora ed alcuni filmati particolari, in grado di far capire anche a chi non la vide che si trattava di una trasmissione molto anomala».

Alla domanda infine, se vorrebbe tornare in tv Arbore risponde con prudenza. «In tv non c'è voglia di qualità, che invece chiede il pubblico. C'è voglia di fare ascolto, anche a scapito della qualità».

In Primo Piano
L’isola a secco

Dramma siccità, a Budoni «caccia alle streghe» verso chi usa l'acqua

di Paolo Ardovino
Le nostre iniziative