La Nuova Sardegna

Cedi Sigma, presidio contro i licenziamenti

di Andrea Massidda
Cedi Sigma, presidio contro i licenziamenti

Codrongianos, si sono arenate le trattative sul futuro del maxi deposito alimentare

06 ottobre 2015
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SASSARI. Più passano i giorni e più la vertenza con al centro i 135 dipendenti della Cedi Sardegna appare ingarbugliata e di difficile soluzione: da giovedì scorso l’azienda che si occupa di distribuire generi alimentari ai supermercati Sigma ha cominciato a inviare le lettere di licenziamento per «cessata attività». E per tutta risposta da ieri mattina decine di addetti destinatari della triste missiva presidiano ventiquattro ore su ventiquattro l’ingresso del deposito di Codrongianos con l’obiettivo dichiarato di impedire ogni attività lavorativa anche a chi volesse svolgerla. Un picchettaggio che arriva a due settimane dal mancato accordo tra le organizzazioni sindacali e la parte datoriale su un possibile rilancio dell’azienda e che oltretutto mette a serio rischio la sopravvivenza dei supermercati Sigma di tutta la Sardegna, i quali potrebbero presto ritrovarsi senza approvvigionamenti di merce. Vale la pena di ricordare che il megastore Sigma di viale Porto Torres, a Sassari, ha recentemente chiuso i battenti dopo pochi mesi di vita. Un disastro.

La situazione sta dunque precipitando. E dire che le trattative tra la società in concordato preventivo e i sindacati sembravano aver raggiunto l'equilibrio fra le istanze dei lavoratori e le esigenze del Consorzio Europa Sigma Italia, intenzionato a rilevare l’impresa affidando la gestione a una cooperativa.

Le motivazioni che hanno portato le due parti ad abbandonare il tavolo sono legate all’articolo 18 dello Statuto dei lavorato, quello cancellato dal Jobs Act tra mille polemiche. In particolare la Filt Cgil aveva infatti preteso dai rappresentanti del consorzio l’assicurazione - nero su bianco - che ai 40 dipendenti su 135 cui veniva concessa la neoassunzione fosse riconosciuta la garanzia relativa ai licenziamenti senza giusta causa. «Una richiesta plausibile», spiega il segretario regionale della Filt Cgil, Arnaldo Boeddu. Di diverso avviso il liquidatore della Cedi, Oreste Antignano, che sin da subito ha criticato l’intransigenza sindacale.

Accuse che Boeddu rimanda al mittente: «Abbiamo accordato tutta una serie di concessioni che avrebbero fatto risparmiare all’azienda 300 euro al mese per ogni assunto. E se ora si è resa necessaria l’occupazione del deposito è perché stanno arrivando le lettere di licenziamento per cessata attività quando tutti sanno che nella struttura di Codrongianos continuano a lavorare alcune decine di persone».

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