La Nuova Sardegna

Corruzione, si aggrava la posizione di Puddu

Corruzione, si aggrava la posizione di Puddu

L’ex sindaco di Portoscuso avrebbe ricevuto una mazzetta da 9050 euro Il perito: la mattina del 31 marzo 2011 si trovava vicino alla sede della Portovesme

17 novembre 2015
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CAGLIARI. La mattina del 31 marzo 2011 Adriano Puddu si trovava o poteva trovarsi vicino allo stabilimento della Portovesme srl e secondo l’accusa fu in quel giorno che l’ex sindaco di Portoscuso incassò la tangente da 9050 euro in banconote da 500 trovata poche ore dopo nel corso di una perquisizione dagli uomini del commissario Ugo Calledda nella tasca interna di una giacca, nel guardaroba di casa Puddu. È stato il perito del tribunale Paolo Reale, un ingegnere informatico che ha lavorato anche nel caso Chiara Poggi, a confermare davanti al tribunale presieduto da Mauro Grandesso quanto già avevano accertato gli uomini dell’ispettore Roberto Manca della Polpost, smentendo in parte il contenuto della perizia difensiva. Reale ha spiegato ai giudici che i dati Wind a disposizione e le tecnologie utilizzate non consentono di stabilire in modo preciso la posizione geografica di Puddu a quell’ora del mattino e in quel giorno, ma la sua presenza nei pressi della Portovesme srl è «compatibile con gli esiti degli esami informatici». Non è una svolta del processo ma certo l’esame del perito d’ufficio potrebbe avere un peso sulla sentenza, in particolare sull’imputazione di corruzione. Il pm Daniele Caria aveva sostenuto nel giudizio abbreviato contro Carlo Lolliri che era stato proprio lui, il manager della Portovesme srl, a consegnare a Puddu la mazzetta. Lolliri però è stato assolto in primo e secondo grado, con due sentenze che sembravano destinate a cancellare dal processo il fatto di corruzione. È stata però la motivazione della Corte d’Appello a rimettere in gioco la Procura: confermando l’assoluzione di Lolliri, i giudici non hanno escluso che all’operazione abbia partecipato una terza persona, qualcuno che abbia messo nelle mani dell’ex sindaco il pacchetto col denaro. Puddu rispondeva del reato in concorso con Lolliri, la perizia di Reale ripropone la tesi della mazzetta al di là della posizione processuale del manager. Il perito ha risposto a lungo alle domande dei difensori Ivano Iai e Giuseppe Andreozzi, che hanno colto l’importanza della sua relazione. In apertura d’udienza i due avvocati hanno proposto una nuova consulenza tecnica da affidare all’ormai celebre Gioacchino Genchi, ma il tribunale ha respinto l’istanza in linea con l’opposizione del pm Caria: il numero dei consulenti difensivi non può superare quello dell’accusa.

Il dibattimento è finito. Il 25 gennaio si aprirà la discussione, la parola al pubblico ministero. Poi la parte civile patrocinata dall’avvocato Toto Casula e i due difensori. (m.l)

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