La Nuova Sardegna

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Anci, è battaglia tra i democratici

Anci, è battaglia tra i democratici

Deiana si candida, Ciccolini lo segue. Tunis, Fi: basta con la sinistra

16 settembre 2016
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SASSARI. Pd diviso nella corsa alla guida dell’Anci. Come ai tempi della sfida Erriu-Ganau anche per la successione a Pier Sandro Scano i dem presentano due candidature. Una sfida tutta a sinistra che ha spinto Forza Italia a chiedere un terzo nome da pescare al di fuori del Pd. Ma andiamo con ordine. Da qualche giorno circolavano i nomi di Emiliano Deiana, sindaco di Bortigiadas, e Giuseppe Ciccolini, primo cittadino di Bitti. Due nomi che, era l’auspicio del Pd, sarebbero dovuti diventare uno solo entro il 23 settembre, il giorno in cui è fissata l’assemblea dell’Anci. Ma ieri, a sorpresa, Deiana ha annunciato su Facebook la sua candidatura con un dettagliato manifesto programmatico. «La mia è una candidatura che arriva fuori da ogni tattica e di invito alla prudenza – scrive il sindaco di Bortigiadas –. Mi candido in maniera così poco ordinaria perché straordinaria è la situazione e, a poco più di una settimana dal congresso, troppo è il silenzio e troppi sono i rischi per il sistema delle autonomie locali della Sardegna derivanti da questo silenzio. Conservo, per fortuna, l'umiltà di comprendere che la mia candidatura non potrà piacere a tutti: nel modo, nella forma, nell'impostazione ideale e programmatica». Nel suo lungo post c’è anche un messaggio per la Regione targata Pd. «La vera, unica, impellente riforma - sempre rimandata - è la riforma della Regione. Che in ogni decisione, ormai, sta facendo prevalere le logiche di accentramento rispetto alle logiche di rete e di collaborazione. Una Regione che si è dimostrata, nei decenni, debolissima nei confronti dello Stato italiano e fortissima nei confronti delle articolazioni territoriali».

L’uscita di Deiana non è piaciuta al suo competitor Giuseppe Ciccolini, che ha accusato il collega di aver interrotto il dialogo che si era intrapreso per arrivare a una candidatura unitaria. «Io credo che l’Anci abbia bisogno di una guida, di un governo unitario a prescindere dall'appartenenza e dai territori, perché i problemi sono comuni – dice il sindaco di Bitti –. Dispiace che Emiliano Deiana con la sua autocandidatura abbia interrotto un dialogo per trovare una soluzione unitaria. È stata una brusca frenata e credo che questo non faccia bene all'Anci. Io sono sempre a lavoro per condividere e trovare il più ampio consenso e la massima condivisione possibile. La mia candidatura vuole portare avanti proprio quell’obiettivo».

Insomma, la corsa per la guida dell’Anci rischia di trasformarsi in una battaglia interna al Pd. Il centrodestra, però, non vuole stare a guardare e il consigliere regionale Stefano Tunis punta a un terzo nome. «L’Anci ha bisogno di un rinnovamento, affinché possa assolvere al compito per il quale nasce: essere al servizio delle istanze dei Comuni e non al soldo di Pigliaru e, più in generale, delle sinistre. Sarebbe auspicabile che i primi cittadini che non condividono l’operato della giunta e si riconoscono alternativi alle sinistre, trovino la sintesi e si candidino alla guida dell’associazione». (al.pi.)

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