La Nuova Sardegna

Addio a Salvatore Ladu uno dei padri del Pd

Scomparso l’ex senatore a lungo segretario regionale della Democrazia Cristiana Sindaco di Olzai, il suo paese, a 27 anni. Poi per sedici anni in Parlamento

14 maggio 2017
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OLZAI. È scomparso ieri mattina dopo una lunga malattia il senatore Salvatore Ladu. Esponente di spicco del Partito democratico, aveva 71 anni. Era ricoverato all’Ospedale Brotzu di Cagliari a causa dell’aggravamento delle sue condizioni di salute. I funerali del senatore saranno celebrati oggi alle 17 nella chiesa parrocchiale del suo paese, Olzai, dove sarà sepolto nella tomba di famiglia accanto ai genitori. Lascia la moglie Pieranna e cinque figli. Salvatore Ladu è sempre rimasto molto legato al suo paese natale e alla Barbagia. Figlio di quella cultura agricola e pastorale di cui andava fiero.

Salvatore Ladu è stato testimone della storia politica italiana dagli Anni Settanta agli anni 2000, protagonista attivo di una lunga stagione politica e personaggio molto influente nelle vicende politiche regionali. Nato a Olzai nel 1945, laurea in Economia e commercio, durante la sua carriera politica ha ricoperto importanti incarichi istituzionali ai più alti livelli. Dal consiglio comunale del suo paese, ai banchi del Consiglio regionale e poi il salto a Roma: al Senato per tre mandati e alla Camera per altri due. Ma è stato anche storico segretario della Democrazia cristiana e uno dei fondatori del Partito Democratico. Uomo dalle grandi capacità diplomatiche, ha portato avanti numerose battaglie grazie a un profondo tessuto di rapporti personali.

Il suo primo impegno politico nel 1970: consigliere comunale a Olzai. A soli 27 anni, nel 1972, sindaco. Poi, dal 1979 consigliere regionale per 13 anni, fino a quando non aveva spiccato il volo per Roma. Dal 1992 al 2008 Salvatore Ladu è stato parlamentare per cinque legislature consecutive: alla Camera dei deputati e al Senato. Ricoprendo anche incarichi di grande prestigio a livello nazionale: sottosegretario all’Industria e ai Lavori pubblici e, dal 2006 al 2008, segretario alla Presidenza del Senato.

Salvatore Ladu è stato un uomo di partito e di governo e al partito ha dedicato la sua vita, fin dalla giovinezza, quando da segretario regionale aveva guidato la Democrazia cristiana all’opposizione del primo governo di sinistra e sardista guidato da Mario Melis. Nel 1992 l’elezione a senatore, quando sostituì un altro grandissimo esponente della Democrazia cristiana sarda e nuorese: Ariuccio Carta. A Roma, Salvatore Ladu proseguì l’impegno politico nel partito, del quale era ascoltato dirigente, sino a diventare capo della segreteria politica di Franco Marini, allora segretario nazionale del Partito Popolare. Entrò a far parte del governo Prodi come sottosegretario del ministro all’Industria, Pierluigi Bersani, e fu decisivo nella seconda metà degli Anni 90 per il secondo ciclo di industrializzazione di Ottana, riuscendo a conservare centinaia di posti di lavoro.

Salvatore Ladu è anche stato protagonista nella Margherita e poi nel Partito Democratico, nel quale aveva svolto, senza più incarichi istituzionali, un ruolo decisivo nella elezione di Antonello Cabras, Francesca Barracciu e Silvio Lai alla segreteria regionale. E alla sua lungimiranza politica si deve il processo di rinnovamento generazionale avviato dei primi anni 90 nel partito nuorese con l’ingresso in ruoli istituzionali di Francesco Licheri, Roberto Deriu e Giuseppe Luigi Cucca, attuale segretario regionale. Stimolandoli all’impegno politico da dedicare alla difesa delle zone interne.

Un impegno istituzionale unito all'impegno politico nelle file della Democrazia Cristiana, di cui era stato il più longevo segretario regionale: dal 1984 al 1992 oltre che componente del direttivo nazionale fino allo scioglimento del partito nel 1994. Poi, l’impegno per la fondazione del Partito Popolare Italiano con la carica di vice responsabile del dipartimento organizzativo. Successivamente confluito nell’Ulivo di Romano Prodi e poi nella Margherita. E infine, il Partito Democratico del quale è stato uno dei fondatori nel 2007. La malattia lo aveva costretto ad abbandonare qualsiasi attività politica. (m.c.)

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