La Nuova Sardegna

A Bonorva in arrivo dodici minori 

di Emidio Muroni

Il Viminale approva il progetto. Il sindaco D’Agostino: facciamo la nostra parte

09 luglio 2017
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BONORVA. È stata accolta con soddisfazione la notizia che il Ministero dell’Interno ha approvato il progetto di adesione al bando Sprar presentato dall’amministrazione comunale. A breve sarà pubblicato il bando di gestione che sarà finanziato con un milione di euro (distribuiti in tre annualità) a totale carico del Ministero, mentre una restante quota, molto limitata, sarà cofinanziata con la spesa per il lavoro dei dipendenti comunali all’interno del progetto. Al comune di Bonorva saranno assegnati dodici minori, sei maschi e sei femminucce dai sei ai sedici anni, non accompagnati. È un nuovo successo del sindaco Massimo D’Agostino che, ottenuto il parere favorevole della maggioranza della popolazione, espresso in modo chiaro durante un’assemblea molto equilibrata e partecipata, e l’unanimità (motivata) dei consiglieri comunali, a poche ore dalla scadenza del bando si è impegnato con grande passione e cura. Fondamentale l’aiuto dei dipendenti comunali Silvia Popolla e Gavino Attene, che ha pubblicamente ringraziato, per la predisposizione di un progetto completo e credibile.

«Si tratta di un progetto difficile da gestire – osserva D’Agostino –, complesso ma innovativo e dagli imprevedibili sviluppi. I minori saranno accolti da Bonorva, che salderà così il suo debito verso lo Stato in termini di accoglienza e svolgerà la sua parte nella speranza poi che i patti siano rispettati». Secondo la proposta del bando, infatti, i Comuni aderenti al progetto Sprar dovrebbero essere esentati per il futuro dalla richiesta di accoglienza di nuovi migranti. Ma il primo cittadino non si pone il problema. «Non entro nelle problematiche delle scelte di politica nazionale e non dirò se sia o no d'accordo con l'attuale strategia in tema di accoglienza, non in questo contesto. Dico solo che faccio il sindaco e devo fare di tutto per far si che un problema enorme, come quello dell'accoglienza e della eventuale integrazione, possa diventare un'opportunità per la mia comunità».

Da Bonorva erano già giunte diverse richieste provenienti da nuclei familiari disposti ad accogliere piccoli migranti. «Abbiamo preferito puntare sugli adolescenti, perché sono i più indifesi – dice D’Agostino –, perché sono i più disponibili al dialogo, perché da loro si può più facilmente ripartire. Spero col cuore che il progetto abbia il giusto successo e spero che queste persone possano avere una seconda opportunità. Non ci siamo tirati indietro, né nascosti dietro a un dito di fronte ad un problema enorme che ormai ci riguarda tutti da vicino. Ora sta a loro dimostrare di tenere a questo Paese e a questa nuova vita».

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